Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNT  [Capitolo 10]

[1] Poy che dissi questi tre sonetti ne li quali parlay a questa donna però che furono Naratori di tutto quasi lo mio stato Credendomi tacere e non dire più però che mi parea di me aver assay manifestato avegnia che sempre poy tacesse di dire a ley. A me conviene ripiliare materia nova e più nobille cha la passata. [2] E però che lla [c. 9r]cagione de la nova materia è dilletevole a udire la dirò quanto potrò più brevemente [3] con ciò sia cosa che per la vista mia molte persone avessero compreso lo secreto del mio core/ Certe donne le quali raunate s'erano. Dillectandossi l'una ne la compagnia de l'altra sapeano bene lo mio core. Però che ciaschuna di loro era stata a molte mie sconfitte. [4] E yo passando apresso di loro sì come da la fortuna menato fui/ Chiamato da una di queste gentili donne/ E quella che m'avea chiamato era di molto gentile parlare e legiadro sì che quando fui gionto dinanci da lloro. E vidi bene che la mia gentillissima donna non era co' loro/ Rasicurandomi le salutay e domanday che piacesse loro/ [5] le donne eran molte tra le quali m'avea cierte che si rideano tra loro. Altre v'erano che mi guardavano e aspetando ch'i' dovessi dire. Altre v'erano similiantemente che parlavano tra loro de le quali [lacuna] volgendo li soy ochi verso me e chiamandomi per nome disse queste parolle A che fine ame tu questa tua donna poy che tu non po' sostinere la sua presenza diloci ché cierto lo fine di cotale amore convene che sia novissimo. E poy chi m'ebbe ditte queste parole/ Non solamente ella ma tute l'altre cominciarono ad atendere in vista la mia risponsione/ [6] Allora dissi loro queste parolle. Madonne la fine del mio amore fue già lo saluto di questa donna. Forse di cui voy intendete. E in quello dimorava la beatitudine del fine di tutti i mei desideri. Ma poi che li piacque di negarlo a me. lo mio segniore amore. la sua mercede à posta tuta la mia beatitudine in quello che non mi puote venir meno. [7] Alora queste donne cominciarono a pparlare fra loro/ E ssì come talhora vedemo cadere l'aqua mischiata di bella neve. Così mi pare udire le loro parole usire mischiate di sospiri. [8] E poy che alquanto ebbero parlato tra loro. Anche mi disse anche questa donna che m'avea prima parlato queste parole/ Noy ti pregamo che tu ci dicha dov'e questa toa beatitudine. E yo rispondendoli dissi cotanto in quelle parole che lodano la dona mia. [9] Alora mi rispose questa che mi parlava. Se tu me dicessi vero/ quelle parole che tu m'ày dite e notificando la tua conditione. Avrestù operato cum altro intendimento. [10] Ond'io pensando a queste parole quasi/ vergognioso mi partì' da loro/ E venia dicendo fra me medesimo/ poy ch'i' ebbi tanta beatitudine in quelle parole che lodano la dona mia. Perché altro parlare è stato lo mio [11] E però proposui di prendere per materia del mio parlare sempre quello chi fosse loda di questa gentillissima. E pensando molto a ciò pareami avere inpresa tropo alta materia quanto a me sì che non ardia di cominciare. E cossì dimorai alquanti [c. 9v]dì cum desiderio di dire. e cum paura di cominciare. [12] Avenne che poy che passando yo per un camino longo lo qualle sen gia un rivo chiaro molto. A mme vinisse tanta voluntà di dire che io acominciay a pensare/ lo modo ch'io tenessi e pensay che parlare di ley non si convenia che yo facesse. Se yo non parlasse a donne in seconda persona. E non ad ogni donna ma solamente a coloro che sono gentile E che non sono pure femine [13] Allora dicho che la mia lingua parlò quasi come per sé stesso mossa E disse Donne ch'avete intelleto d'amore. [14] Queste parolle io disposui ne la mente cum grande letitia. Pensando di prenderle per mio cominciamento. Onde poy ritornato alla sopradita citade pensando alquanti dì cominciay cancione cum questo cominciamento Ordinata nel modo che si vedrà di sotto nella sua divisione la canzione comincia così
[15]        DOnne ch'avete intelletto d'amore.
Io vo' cum voy de la mia donna dire.
Non perch'io creda sua laude finire.
Ma ragionare per isfogare la mente.
[16]  Io dicho che pensando il suo vallore.
Amor sì dolcie mi si fa sentire.
Che s'io alora non perdessi ardire.
Farei parlando inamorare la gente.
[17]  E yo non vo' parlare sì altamente.
Ch'io divenissi per temanza vile.
Ma traterò del suo stato gentile.
A rispeto di ley ligeramente.
Donne e donzelle amorose cum voy.
Ché non è cosa da parlarne altruy
[18]        ANgello chiama in divino intelletto.
sire nel mondo si vede.
maraviglia ne l'acto che procede.
d'un'anima che fin qua sù risplende.
lo cielo che non à altro diffeto
Che d'aver ley al suo signiore la chiede.
E ciascun sancto ne grida marcede.
[19]  Solla pietà nostra parte diffende.
Che parla dio che di madona Intende.
Dilletti mei or sofferiti in pace.
Che vostra speme sia quanto mi piace.
là dov'è alchuno che perder ley s'atende.
o male nati.
yo vidi la speranza di beati
[20]        MAdonna è disiata in sommo cello.
Or vo' di sua virtù farve savere.
Dicho qual vol gentil donna parere.
Vada co' ley che quando va per via.
Gitta ney cuori vilani un gielo.
Per che ogni loro pensiero aghiaccia e pere.
E quale soffrisse di starla a videre.
Diveria nobil cosa/ e se moria.
[21]  E quando trova alchun che degnio sia.
Di veder ley que' prova sua virtute.
Ché li avien ciò che li dona salute.
E sì l'umilia che ogni offesa oblia.
Amor l'à dio per maggior gratia datto.
Che non pò mal finir chi l'à parlato
[22]        cosa mortale.
Cum' esser pò sì adorna cosa e pura.
Poy la riguarda e fra ssé stesso giura/
Che dio ne 'ntende di far cosa nova.
Color di perle è quasi in forma qualle.
Convene avere a donna per misura.
Ella àe quanto di ben pò far natura.
Per exsemplo di ley beltà si prova.
[23]  Degli ochi suoy come ch'ella gli mova.
Esscono spiriti d'amore infiamati
Che fèron gli occhi a quale che alor la guati
E pensa sì che 'l cor ciaschun ritrova.
A ley vedete amor pinto nel viso.
là ove non pote alchun mirarla fiso
[c. 10r][24]        CAnzone io so che tu giray parlando.
A done assay quando t'avrò avanzata.
Or t'amonischo poy ch'io t'ò alevata.
Per filiola d'amore giovane e piana.
Che là ove giungi tu dicha pregando.
Insegniatime gire ch'io son mandata.
A quella di cui loda yo son adornata.
[25]  E se non vòli andar sì come vana.
Non restare ove sia gente villana.
Ingniegniati se poi d'esser palese.
Sol con done o cum homo cortese.
Che te menerano là per via tostana.
Tu troverai amor cum esso ley.
Racomandame a luy come tu dêy
[26] QUesta cancione aciò che sia meglio intesa/ la dividerò più artificiosamente cha l'altre cose di sopra. E però prima ne fo tre parti/ la prima parte è prohemio de le seguenti parole. la seconda è lo 'ntento tratato. la terza è quasi una serviciale de le precedenti parole. la seconda comincia quivi. Angello clama. la terza quivi Canzione yo so che. [27] la prima parte si divide in quatro/ Nella prima dicho a chuy dicer voglio de la mia donna. E perch'io voglio dire. Nella seconda dicho quale me pare avere a me stesso/ quando penso lo suo valore. E come yo direi se yo non perdisse l'ardimento Nella terza dicho come credo dir di ley acciò ch'io non sia impedito da viltà. Nella quarta ridicendo anche a cui ne Intendea dire. Dicho la cagione per che dico a loro La seconda comincia quivi yo dicho. la terza quivi E yo non vo' parlare. la quarta donne e donzelle. [28] Poscia quando dicho/ angello clama/ comincio a tractare di questa donna. E dividessi questa parte in due. Nella prima dicho che di ley si comprende in cielo. Nella seconda dico che di ley si comprende in tera quivi madona è desiata [29] Questa seconda parte si divide in due. Che ne la prima dicho di ley quanto da la parte de la nobilità de la sua anima. Narando alquante de le sue virtudi effative che de la sua anima procedeano. Ne la seconda dico di ley quanto de la nobilità del suo corpo Narando alquanto de le sue belleze. Quivi dice di ley amore [30] questa seconda parte si divide in due/ che ne la prima dicho d'alquante belleze/ che sono secondo tuta la soa persona Nella seconda dicho d'alquante belleze/ che sono secondo diterminata parte de la persona quivi degli occhi suoy. [31] Questa seconda parte si divide in due. che ne l'una dicho degli occhi li quali son principio de l'amore. Ne la seconda dicho de la bocha la quale è fine d'amore. E acciò che quinci si relevi ogni vitioso pensiero/ Ricordisi chi ci legie che di sopra è scritto che 'l saluto di questa donna lo quale era de li operationi de la boca soa. fue fine de li mei desiderij. Mentre ch'io lo potei recevere/ [32] Poy quando dicho canzone yo so che tu. Agiungo una stancia quasi come ancella. l'altre nella quale dicho quello che di questa mia canzone desidero e però che in questa ultima parte è lieve a intendere/ non mi travaglio di più divisioni. [33]  [c. 10v]dico bene che a più aprire lo intendimento de questa canzone si converebe usare di più minute divisioni Ma tuta via chi non è di tanto ingiegnio che per queste che sono fate le possa intendere a me non dispiace se la mi lassia stare/ Ché cierto yo temmo d'avere a troppi comunichato lo suo intendimento/ Pur per queste divisioni che fatte sono. S'el' avenisse che molti la potessero udire.


Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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