VNT [Capitolo 16]
[1] Potrebe qui dubitare persona degnia da dichiararle d'ogni dubitanza. E dubitar potrebe di ciò ch'io dico d'amore come se fosse una cosa per sé E non solamente sustantia Inteligentia Ma sì come fosse sustantia corporale. la qual cosa secondo verità è falsa. Ché amore non è per sé sì come sustancia. Ma è uno accidente in sustantia.
[2] E che io dicha di luy come se fosse corpo Anchora sì come se fosse homo apare per tre cose ch'i' dico di luy dicho che lo vidi venire. Onde che cun ciò sia cosa che venir dica lo motto lochale. e localmente mobille per sé/ secondo la philosophia sia solamente corpo. Apare ch'io ponga amore esser corpo/ dicho anche di luy che ridea e anche che parlava/ le quali cose paiono esser proprie de l'homo. E spicialmente essere risibille. E però apare ch'io pongha luy essere homo.
[3] A cotalle cosa dichiarare secondo che è bono/ Prima è da intendere che antichamente non erano [c. 15r]dicitori d'amore. In lingua volgare anci erano dicitori certi poeti in lingua latina tra nnoy dicho. Avegnia fosse che tra altra gente/ adivenisse et adivegnia ancora sì come in gretia non volgari ma litterati poete/ queste cose tratavano.
[4] E non è molto numero d'annj passati che appariono prima questi poeti volgari. Ché dire per rima in volgare tanto è quanto dire per verse i' llatino. secondo alchuna proportione e segnio che sia picolo tempo è se volendo cerchare in lingua d'ocho e in quella di sì noi non trovamo cose dite anci lo presente tempo per cientocinquanta anni.
[5] E la cagione per che alquanti grossi ebbero famma di sapere dire/ è che quasi furono li primi che dissero in lingua di sì
[6] E 'l primo che cominciò a dire sì come poeta volgare si mosse/ però che vole fare intendere le sue parole a donna a la quale era malagevole d'intendere li versi latini. E questi è contra a coloro che rimano sopra altra materia che amorosa. Con ciò sia cosa che cotale modo di parlare fosse dal principio troato per dire d'amore.
[7] Onde cun ciò sia cosa che a li poeti sia conceduto maggiore licentia di parlare/ che a li prosayci dittatori. E questi dicitori per rima non siano altre cha poete volgari degnio è e ragionevelle che a loro sia magiore licentia largita di parlare che agli altri parlatori volgari. Onde se alchuna figura o colore rettorico è conceduto a li poeti/ conceduto è a li rimatori/
[8] donque se noy vedemmo che li poeti àno parlato a le cose inanimate sì come se avesseno senso o ragione. E fattele parlare insieme. e non solamente chose vere/ ma cose non vere. Cioè che ditto ànno di cose che non sono/ che parlano/ E ditto che molti accidenti parlano/ sì come fossero sustancia e homini degnio è 'l dicitore per rima di fare lo somigliante. Ma non senza rasone alchuna. Ma co' ragione la quale poy sia possibille ad aprire per prosa/
[9] che li poeti abieno cossì parlato come ditto è e appare per virgilio lo qualle dice che Yuno cioè una dea inimicha de li troiani parlòe ad eole signiore de li vènti qui nel primo de l'eneida. Eole nanque tibi cioè o tu eolo e questo signiore le rispuose quivi. Tuus o regina quotiens explare labor michi iusa capessere fas est/ Cioè o regina che pensi la tua fatica e di piangere che cosa è di comandamenti mi si convene a pigliare per questo medesmo poeta parla la cosa che non è animata/ E lle cose animate terzo de lo eneida quivi dardanide duri ciò tu roma Per lucano parla la cosa animata a la cosa inanimata quivi. Multum roma tamen debes civilibus armis. cioè tu roma dey molto usare le citadine arme/ Per oratio parla l'omo a la soa scientia medesima sì come ad altra persona E non solamente sono parole d'oratio ma dicele quase remo lo modo del bono homero [c. 15v]quivi ne la sua poetria . dic michi musa virum ciò o scientia dimmi l'omo. Per ovidio parla amore sì come fosse persona humana nel principio del libro ch'à nome remedio d'amore quivi. Bella michi video parantur ait. E per questo puote essere manifesto a chi dubita in alchuna parte di questo mio libello.
[10] e aciò che non pigli alchuna baldanza persona grossa. Dicho che né lli poete parleno cossì sanza ragione né quelli che rimano deono parlare cossì no avendo alchuno ragionamento in loro di quello che dicono/ però che grande vergogna sarebe a coluy che rimasse cosa soto vesta di figura o di colore ritorico e domandato non sapesse dinodare le sue parole di cotale vesta in guisa che avessero verace Intendimento. E questo mio proprio amicho cioè ne sapemmo bene di quelli che così rimanno stoltamente.
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