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I testimoni - V  
 

Descrizione


sede
Verona, Biblioteca Capitolare

segnatura
445

luogo
Area padano-veneta

data
1375-1400

contenuto
pp. 1-31: Vita Nova
p. 31: "E mi(n)cresce dime si duramente"
p. 32: "Dante aligieri. Amor chenelame(n)te me ragiona"
p. 33: "Dante. Le dolci rime damor chi solia"
p 35: "Dante aligheri. Poscia chamor del tutto malasciato"
p. 37: "Dante Voi chente(n)dendo ilterço ciel mouete"
p 38: "Amor che movi toa v(ir)tu dalcielo"
p 39: "Dante. Cossi nel mio parlare uoglesser aspro"
p. 40: "Dante. Io sento si damor lagran possança"
p. 41: "Dante. Il poco gio(r)no/ edalgran cierchio do(m)bra"
p. 42: "Dante. Io sonno venuto al pu(n)to della rota"
p. 43: "Dante Amor tu vedi ben che q(ue)sta donna"
p. 43: "Dante Ladespietata mente chepur mira"
p. 44: "Dante Tre donne i(n) torno alcor mi son uenute"
p. 45: "Dante. Dollia mi recca nelo core ardire"
p. 47: "Voi che sauete ragionar damore"
p. 47: "Meser Cino. Cercando di trouar minera inn oro"
p. 47: "Dante. Degno fa nuy trouare ogni tesauro"
p. 48: "Dante. Io mi credea in tutto esser partito"
p. 48: "Meser Cino Poi chi fu dante dalmio natal sito"
p. 49: "Nouella mente amor mi giura e dice"
p. 49: "Io ueduto cià sença radice"
p. 49: "Dante. Questa ligiadra donna/ che dio sento"
p. 49: "Dante Non uaco(r)gete uoi dun chesi more"
p. 49: "Dante. Seluiso meo alate(r)ra sichina"
p. 49: "Dante. Delliochi delamia donna simoue"
p. 49: "Dante. Lo fin piacer di q(ue)llo ado(r)no uiso"
p. 50: "Dante. [?] io miro enone chi mi guidi"
p. 50: "Dante. Bene fo(r)te cosa il dolçe sguardo"
p. 50: "Dante. Seuoi odiste lauoce dolente"
p. 50: "Dante Voi che siete u(er) me si giudei"
p. 50: "Dante De co(m) serebbe dolce (com)pagnia"
p. 51: "Dante Oi lasso chi credea trouar pietate"
p. 51: "Dante. Voi che per noua uista defereçe"
p. 51: "Dante. Questa do(n)na gientil che semp(re) mai"
p. 51: "Dante La bella donna chen u(ir)tu damore"
p. 52: "Dante. [..] donna mi passa per lamente"
p. 52: "Dante. Amore euno spirito cha(n)cide"
p. 52: "Meser Cino. Ome chiuegio perentrun pensiero"
p. 52: "Idem. Lontelletto damor cheo solo porto"
p. 52: "Idem Tu che se uoce che locor co(n)forte"
p. 53: terzine di G. Cavalcanti, Se vedi Amore, assai ti priego, Dante
p. 53: "Idem Donna mia no(n) uedestu colui"
p. 53: "Idem Certe mie rime ate mandar uoglendo"
p. 53: "Idem Noi sian letriste pe(n)ne isbigotite"
p. 53: "Guido guineçello. Belta di do(n)na di sacente core"
p. 53: "Guido cavalcanti. Guarda manetto q(ue)sta scrignutuça"
p. 54: "Idem. [.] che pelliochi mi pasaste elcore"
p. 54: "Idem Veder podeste qua(n)dio uinscontrai"
p. 54: "Idem Lanima mia uilme(n)te sbigotita"
p. 54: "Idem Tumai si piena didolor lame(n)te"
p. 54: "Idem I no(n) pensaua chelocor giamai"
p. 55: "Idem Donna me prega per chio uoglio dire"
p. 56: "Idem Perchio no(n) spero deto(r)nar giamai"
p. 56: "Idem Erain pe(n)sier damor qua(n)dio trouai"
p. 57: "Meser Guido guinicelli. Chi uedesse alucia un uar chapuçço"
p. 57: "Guido caualca(n)ti Mado(n)na elfino amo(r)e chio ui porto"
p. 58: "Idem Inquelle parti sotto tramo(n)tana"
p. 58: "Meser Guido guinicelli. Alcor ge(n)til ripara semp(re) amo(r)e"
p. 59: "lupo degliub(er)ti. Nouo ca(n)to amoroso nouame(n)te"
p. 59: "Idem Gentil mado(n)na lau(ir)tu damore"
p. 59: "meser Giovanni dilorro. Amore ip(re)go calqua(n)to sostegni"
p. 60: "Meser Tomaxo dafaença. Homo che pa(r)li per sigra(n) co(n)tegni"
p. 61: "Ciecho E son simagro che quasi tralucho"
p. 61: "Ciecho E glie si poco fede damore"
p. 61: "Ciecho Sedio auesse uno mogio di fiorini"
p. 61: "Ciecho Se io potesse colalingua dire"
p. 62: "Dino co(m)pagni dafire(n)ze. Amor mi sforça emi sprona 'nuale(r)e"
p. 64: "francisco smera de bechenugi. Guido qua(n)do dicesti pasturella"
p. 64: "Mastro francesco. Ser chiaro lotu dir dira no(n) sale"
p. 64: "Dino co(m)pagni No(n) uisi mo(n)to per iscala doro"
p. 65: "Dino co(m)pagni ameser lapo salterelli O so(m)mo saggio di sciençaltera"
p. 65: "Risposta dimeser lappo. Vostra q(ue)stion di sotil matera"
p. 65: "Matte paterino Fonte disapiença nominato"
p. 66: "Con iochi lagrimosi sospirando"
p. 67: "Iacobo degliacoretori da Imola Lopinion de chi piu sa sacorda"
p. 67: "Responsio d(omi)ni petri de alegherijs di flor(entia) La uostra sete se ben mi ricorda"
p. 67: "Frate paiaio da lucha. Cerco litalia del mondo lumera"
p. 68: "Gidino/ da Su(m)macampagna Veronese. [?] a passion che no(n) (con)tenti."


supporto
Cartaceo

fogli
Cc. 34 numerate a pagine; in origine erano probabilmente una cinquantina. Lacuna di 3 o 4 carte, anteriore alla numerazione antica, dopo la c. 14, corrispondente ai capitoli XXXI, 10-XXXIX, 7 di Vita Nova (cfr. rinvio senza rispondenza alla carta successiva in fondo a c. 14v). Altre lacune accertate per l'interruzione di testi dopo le carte 26, 29, 30.
Mm. 310x20

fascicolazione


specchio
Versi a mo' di prosa. Attribuzioni forse aggiunte in seguito, ma dello stesso inchiostro.

mani
Una sola mano in corsiva cancelleresca.
Una mano coeva o di poco posteriore scrisse alcune frasi in latino nello spazio rimasto bianco a p. 37 [c. 19r]; ad essa vanno probabilmente attribuite anche la numerazione romana e le diverse prove di penna.
Postille bibliografiche di mano di mons. G. B. Giuliari (sec. XIX).


decorazione


legatura
Legatura in carta.

numerazione
Numerazione moderna a pp. a lapis rosso in alto al centro (1-68) e a cc. a lapis nero nell'angolo superiore destro (1-34). Tracce di numerazione antica (sec. XV) a cc. in numeri romani nell'angolo superiore destro, perduta quasi completamente alle cc. 1-25 per il cattivo stato dei margini: da essa risulta che il codice aveva più carte che attualmente (corrispondenze in De Robertis, Censimento, p. 271).

marginalia
Postille bibliografiche ottocentesche di mons. G. B. Giuliari.

storia
Il codice proviene dalla collezione di Scipione Maffei, che vi fa espresso riferimento nella sua Verona illustrata (II, Scrittori veronesi, col. 62): "In altro mio lacero codice insieme con versi di Dante, e d'altri del 1300, è una canzone di Gidino da Sommacampagna Veronese per la morte di Capellazzo".

bibliografia

T. Casini, Sopra alcuni manoscritti di rime del secolo XIII, in "Giornale storico della Letteratura italiana" 4 (1884), pp. 116-28 (tavola).
Opere minori di Dante Alighieri: La Vita Nuova, per cura di M. Barbi, Firenze, Società Dantesca Italiana, 1907, descr. pp.XLIX-L; class. pp. CCXXXVIII-CCXLII.
La Vita Nuova di Dante Alighieri, edizione critica per cura di M. Barbi, Firenze, Bemporad, 1932, descr. p. LIV; class. pp. CCLIX-CCLXIII.
De Robertis, Censimento = D. De Robertis, Censimento dei manoscritti di rime di Dante, in "Studi danteschi" 38 (1961), pp. 271-74 (descrizione e bibliografia).
S. Marchi (a cura di), I manoscritti della Biblioteca Capitolare di Verona. Catalogo descrittivo redatto da don Antonio Spagnolo, Verona, Casa Editrice Mazziniana, 1996, descr. pp. 441-43.
C. Giunta, Letteratura ed eresia nel Duecento italiano: il caso di Matteo Paterino, in "Nuova Rivista di Letteratura italiana", III, 1 (2000), pp. 9-97 (descr. del codice alle pp. 9-10; proposta di edizione e commento della canzone di Matté paterino).

note




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT