VNG [c. 70]
a che io fossi menato, e fidandomi nella persona la quale uno suo amico alle stremitadi della vita condotto avea, dissi a·llui: «Perché semo noi venuti a queste donne?». Allora quelli mi disse: «Per fare sì ch'elle siano degnamente servite».
[3] E lo vero è che adunate quivi erano alla compagnia d'una gentil donna che disposata era lo giorno; e però, secondo l'usanza della sopradecta cittade, convenia che le facessero compagnia nel primo sedere alla mensa, che facea nella magione del suo novello sposo. Sì che io, credendomi fare piacere di questo amico, propuosi di stare al servigio delle donne nella
|