VNT [c. 1v]
li soy piaciri compita mente
[9] E-mi comandaua molte uolte ch-io cerchasse per uedere questa Agniola giouanissima unde io ne la mia puericia molte uolte l-anday cerchando/ E uedeala de-si nobille e laudabilli portamenti che certo de ley se potea dar quela parola del poeta homero ela non pare figliola de homo mortale ma de-dio/
[10] E auegnia che la sua imagine la quale continuatamente staua mecho fosse baldanza d-amore segnioreggiare me tuta uia era di-sse nobellissima uirtu che-neun-ora sofferse ch-amore mi-regesse senza fidel consiglio/ de-la ragione In quele cosse la oue cotal consilio fosse utile A-udire/
[11] E-pero che soprastare a-le passioni e-acti de-tanta giouentudine/ parra Alchun parlare fabuloso/ me-partiro da-esse E-trapassando molte cosse li quali si poterebero Atrouare per esemplo unde nascono queste e uero A-quele parole le quale sono scrite ne-la mia memoria sotto maggiori pelagraffi
[12] poy che furon passati tanti di che Apunto erano compiuti li noui Anni. Apresso l-a parimento soprascrito di questa gientilissima Ne-l-ultimo de-questi-di Auene che questa mirabille donna Aparue A-me uestita di colore bianchissimo I-mezo de due gientile dame le quali erano di piu lunga eta E passando per una uia uolse li ogi uerso quela parte ou-io era molto paurosso E per la sua inefabile cortesia la quale e oggi meritata nel grande seculo mi saluto molto uirtuosa mente tanto ch-el mi parue allora uedere Alora tuti li termini de-la beatitudine
[13] l-ora che-l su-dolcissimo salutare mi giunse era ferma mente nona del giorno E pero che quela fu de la prima uolta che le soue parole mi mosseno a-mey orechiy presi tanta dolceza che come inebriato mi partio dalle genti/ e-ricorso al-solingo logo d-una mia camera E posemi A-pensare di questa cortessissima.
[14] E pensando di ley mi sopragiunse un souaue sono nel quale m-a parue una marauigliosa uisione che mi parea uedere ne-la mia camera una nubola di colore di focho/ dentro a-la quale io dissernea una figura d-un-signore
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