Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
backforward

VNT  [c. 21r]

cio e-yo mi ripensaua si come da-la ragione mosso. E dicea fra me medesimo yo
che pensiero e questo che in-cosi uil modo uolle consolare me. e non-mi lasscia
quasi altro pensare/ [3] Poy si releuaua un altro pensiero e diceamj/ or tu se
stato in-tanta tribulatione. Per che non ti uuoli tu ritrare da tanta amaritudine.
Tu uedi che questo e uno spiramento d-amore. Che ne recha li disij d-amore
dinancj et e mosso da cossi gentile parte/ com-e quella de gli-occhij de la donna
Che tanto pietosa ci s-a mostrata. [4] Onde yo auendo cosi piu uolte combatuto
in me medesimo. Ancora ne uolio dire alquante parole. E per che la-bataglia
di pensieri uinceano coloro che per ley parlauano. Mi parue che-ssi conuenisse
di parlare a-ley. E dissi questo sonetto il quale comintia. Gentil pensiero
e dico gentile in-quanto ragionaua di-gentile donna. Che per altro era uilissimo/
[5] In questo sonetto fo due parti. Secondo che li-mei pensieri erano divisi
La prima parte chiamo chuore/ cioe l-apettito. l-altre parte chiamo l-anima/
cioe la-ragione. E dico come l-uno dice co-l altro e che degnio sia di-chiamare
l-a pettito core. E-la ragione anima. Assay e manifesto a-coloro a-cui mi piace
che cio sia aperto. [6] Vero e che nel precedente sonetto Yo fo la parte del core
contra quella de gli-occhi. e cio pare contraryo/ di quello che dicho nel presente
e pero dicho quiui lo chore. Anche intendo per l-a pettito pero che magiore
desiderio era el mio ancora di ricordarmi di-la gentillissima donna mia/ che
di uider costey Auegnia che alchuno apetito m-auessi gia ma legiero parea
Onde apare che l-un ditto non-e contrario a-l-altro. [7] Questo sonetto a-tre parti
Nella prima comincio a-dire questa donna come lo mio desiderio si uolge tuto
uerso ley. Ne la seconda dicho/ come l-anima cioe la ragione. Dicie al chuore,
cioe a-l-a petito. Nella terza dicho com-e la-risponde/ la seconda parte comincia
quiui/ l-anima dice. la-terza quiui e-lli risponde. E questo e il sonetto che comincia quiui

[8]  GEntile pensero che parla di-uoy |
Sen uenne a-dimorar mecho souente |
E-ragiona d-amore si dolcemente |
Che face consentire lo-chore i-luj |
[9]  l-anima dice al-cor chi-e costuy |
Che uene a-consolare la-nostra mente |
Et e la-sua uirtu tanto possente |
Ch-altro pensier non lasscia star cum noy |




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT