Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNG  [Capitolo 21]

[1 - x] Poi che detta fue questa canzone, si venne a me uno lo quale, secondo li gradi dell'amistade, è amico a me inmediatamente [c. 185]dopo lo primo; e questi fue tanto distrecto di sanguinitade con questa gloriosa, che nullo più; presso l'era. [2 - x] E poi che fue meco a ragionare, mi pregò che io li dovessi dire alcuna cosa per una donna che s'era morta; e simulava sue parole, acciò che paresse che dicesse d'un'altra, la quale morta era cortamente. Onde io, accorgendomi che questi dicea solamente per questa benedecta, dissi di fare ciò che mi domandava lo suo prego. [3 - x] Onde poi, pensando a·cciò, propuosi di fare uno sonetto nel quale mi lamentasse alquanto, e di darlo a questo mio amico, acciò che paresse che per lui l'avessi facto; e dissi allora questo sonetto, che comincia [c. 186]Venite a 'ntendere. [4 - x] Lo quale à due parti. Nella prima chiamo li fedeli d'Amore che m'intendano, nella seconda narro della mia misera conditione. La seconda comincia quivi li qual' disconsolati.
[5 - x]        Venite a 'ntender li sospiri miei,
oi cor' gentili, ché Pietà 'l disia:
li qual' disconsolati vanno via,
e se non fosser, di dolor morrei
però che gli occhi mi sarebbon rei,
molte fïate più; ch'io non vorria,
lasso, di pianger sì la donna mia,
[c. 187]che sfogasser lo cor, piangendo lei.
[6 - x]        Voi udirete lor chiamar sovente
la mia donna gentil, che se n'è gita
al secol degno della sua virtute;
e dispregiar talora questa vita,
in persona dell'anima dolente,
abandonata della sua salute.



Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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