Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNM2  [Capitolo 3]


[4]        Piangete amanti poi che piangi amore
udendo quale cagione lui fa plorare
[5]  Amore sente a pietà donne chiamare
mostrando amare duol per li ochi fore
Per ke villana morte in gentile core
à misso 'l suo crudele adoperare.
Guastando chiò ch'al mondo è da laudare
in gentile donna fora de l'onore.
[6]        Udite quanto amore le face horrança
ch'io l'udi' lamentare in forma vera
sovra la morta ymagine avenente.
Et riguardava ver lo cielo sovente
ove l'alma gentile già lodata era
che donna fu di sì gaia senbiança.

[8]        Morte villana di pietà nemica
di dolore matre antica
iuditio incontrastabile gravoso.
puoi ch'ài data materia al core dogloso
onde vado pensoso
di te blasmare la lingua s'afatica.
[9]  [c. 25v][c. 25va]Et s'i' de gratia ti voie fare mendica
convensi ch'io dica
lo tuo fallar d'onni torto tortoso.
Non però ch'a la gente sia nascoso
ma per farne crutioso
chi d'amore per inançi si nutrica.
[10]        Dal secolo ài partita cortesia
et ciò che in donna da pregiare virtute
in gaia gioventute
dicstructa ài l'amorosa legiadria
Più non voi descovrir qual donna sia.
che per le proprietà sue conosciute
[11]  chi non merita salute
non speri mai d'aver sua conpangnia.



Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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