Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNS  [Capitolo 28]

[1] [nel margine sinistro] cOntra questo aversario della ragione si levòe uno die quasi nell'ora della nona/ una forte ymaginatione in me/ che mi parve vedere/ questa gloriosa Beatrice con quelle vestimenta sanguigne [in simile etade in la quale] * [] * prima agli ochi miei et pareami giovane [*in quella etade] [] [*ch'io] [] prima la vidi [2] allora cominciai a pensare di lei et ricordandomi **di lei secondo l'ordine del tempo passato lo mio chuore cominciò dolorosamente a pentere dello disiderio a chui similmente s'avea lassciato possedere alquanti die contra la constanzia della ragione Et disch[i]acciato questo cotale malvagio desiderio/ si rivolsero tutti gli miei pensamenti a la loro gentilissima beatrice [3] [et dico] et dico che d'allora innanzi cominciai a pensare di lei sì con tutto lo vergognoso cuore/ che gli sospiri manifestano ciò **molte volte/ et però che quasi tutti diceano nel loro uscimento quello che nel cuore si ragionava cioè lo nome di questa gentilissima/ et come si partie da nnoi et molte volte avenia che tanto dolore avea in sé alcuno pensero che io dimenticava lui et là 'n dov'io era [4] per questo racordamento di sospiri si raccese lo sollenato lagrimare in guisa che gli miei ochi pareano due cose che desiderassono pur di piangere/ et spesso ^[]venia che per lo lungo continuare del pianto dintorno loro si facea uno collore purpureo/ lo quale suole apparire per alcuno martirio ch'altri riceva/ [5] Onde appare che dalla loro nativitate furon degnamente guiderdonati/ sì cche ^[] allora innanzi non potero mirare persona che gli guardasse sì che loro potesse trarre a simile intendimento. [6] Onde io volendo che tale desiderio malvagio et vana tentatione paresse destrutto/ sì che alcuno dubbio non potessero inducere le rimate parole che io avea dette dinanzi propuosi di fare un sonetto nel quale io conprehendessi la sentenzia di questa ragione et dissi allora lasso per forza di molti sospiri Et dissi lasso in quanto mi vergognava di cciò che gli miei ochi aveano così va[ghe][]ggiato/ [7] questo sonetto non divido però che assai è manifesta la sua ragione et dissi allora lasso per forza/
[8]        Asso per forza di molti sospiri/
che nascon di pensier' che son nel cuore/
gli ochi son vinti et non ànno valore/
di riguardar persona che gli miri/
[9]  Et fatti son che paion due disiri
di lagrimare et d^[] mostrar dolore
Et spesse volte piangon sì che amore/
gli cerchia di corona di martiri/
[10]        Questi penseri et gli sospiri ch'io gitto/
diventano nel core sì angosciosi
ch'amor vi tramortisce sì glen dole/
Però ch'egli ànno in loro li dolorosi/
quel dolce nome di madonna scritto
et ^[]e la morte sua molte parole./



Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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