Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNT  [Capitolo 19]

[1] §Quomodo sedet solla civitas plena populo facta est quasi vidua domina gentium/ cioè de come sede solla la citade piena di populo d'ogni genti fatta qui vedoa. Yo era nel proponimento ancora di questa cancione. E compiuta no avea questa stancia/ quando lo signiore della iustitia chiamòe questa gentillissima. A gloriare sotto la insegnia di quella Reina benedetta maria/ lo cui nome fue in grandissima reverentia nelle parole di questa beatrice beata/ [2] E avegnia che piacerebe al presente trattare alquanto della sua partita da noy. Non è lo mio Intendimento di trattare quivi per tre ragioni. la prima che ciò/ non è del presente proposito [c. 17r]se volemo guardare nel prohemio chi precede questo libello/ la seconda si è che composto che fosse del presente proposito. Ancora non sarebe sufficiente la mia lingua. a trattare come si converebe di ciò. la terza si è che posto che fosse l'uno e ll'altro non n'è covenevolle a me tractare di ciò/ Per quello che tratando converebe essere me laudatore di me medesimo/ la qual cosa è al postuto biasmevole a chi lo fae/ E però lasscio cotale tratato ad altro giosatore. [3] Tuta via però che molte volte/ lo numero del nove. à presso luogo tra le parole dinanci. Onde pare che sia non sanza ragione. E nella sua partita cum talle numero pare ch'avesse molto luogo. Conviensi di dire quindi alchuna cosa. Aciò che para al proposito convenirsi. Onde prima dicho come ebbe luogo. Nella sua partita. E poy n'asegniarò alchuna ragione. Per che questo numero fue a ley cotanto amico. [4] Yo dico che secondo l'usanza d'arabia/ l'anima sua nobillissima si partio nella prima ora del nono giorno del mese. E secondo l'usanza di sirya ella si partio nel nono mese de l'anno/ Però che 'l primo mese è ivi tirsim/ Primo lo quale è a noy otobre. E secondo l'usanza nostra. Ella si partio in quello anno de la nostra inditione/ Cioè de li anni domini in cui lo perfetto nummero era compiuto nove volte. In quello centenayo nel quale in questo mondo ella fue posta e ella fue de li cristiani del terzo decimo centenayo/ [5] Perché questo numero fosse in tanto amico di ley. Questa potrebbe essere una ragione/ Cun ciò sia cosa che secondo tholomeo/ E secondo la cristiana veritade nove siano li celi che si moveno. E secondo comune oppinione astrologa li ditti celi adoperino qua giuso secondo la loro habitudine insieme. Questo numero fue amicho di ley per dare ad intendere/ che nella sua generatione tuti e nove li mobilli cieli perfetissimamente s'amano insieme/ [6] Questa è una ragione di ciò. Ma più sotilmente pensando. e secondo la infalabille veritade. Questo numero fue ella medesima per similitudine dico/ e ciò intendo così lo numero del tre è la radice del nove. Però che sanza numero altro alchuno per sé medesmo fa nove/ sì come vedemo manifestamente per tre via tre fa nove. Dunque se 'l tre è fatore per sé medesimo del nove/ E così el fatore di miracoli/ è tre cioè padre e filio e spirito sancto li quali sono tre ed uno Questa donna fue acompagniata da questo numero del nove. A dare ad intendere ch'ella era un nove/ cioè uno miracolo la cui radice. ciò del miracolo è solamente la mirabile [c. 17v]trinitade. [7] Forse anchora per più sotille persona si vederebe in ciò più sotile ragione Ma questa è quella ch'yo ne vezzo. Che più mi piace/ [8] Poy che fue partita da questo secolo. Rimase quasi tuta la sopradita citade quasi vedoa/ e dispoliata d'ogni dignitade. Onde yo ancora lagrimando in questa disconsolata citade scrissi a li principi de la terra. Alquanto de la sua conditione. Pigliando quello cominciamento di Geremia propheta/ che dice quommodo sedet sola civitas. E questo dico aciò che altri non si maravigli. perché io l'abia alegato di sopra quasi come intrata de la mia materia. Che apresso viene. [9] E sse alchuno volesse me riprendere di ciò ch'io no ne iscrivo qui le parole che seguiteno a quele alegate scusome/ Però che lo 'ntendimento mio non fue dal principio di scrivere altro che per volgare/ Onde cun ciò sia cosa che le parole che seguitano a quelle che sono alegate siano tute latine sarebe fuori del mio Intendimento se le scrivissi [10] E simile intencione so che ebbe questo mio primo amicho a chui yo ciò scrivo Cioè ch'io li scrivissi solamente in volgare/


Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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