VNT [c. 20r]
[5]
VIdero gli occhi mei quanta pietade |
Era aparita in la uostra figura |
Quando guardasti gli atti e la statura |
Ch-yo faccio per dolore molte fiate |
[6]
Allora m-a corsi che uoy pensauate |
La-qualita de la mia uita oscura |
Si-che mi giunse nel chore paura |
Di-dimostrar cogli-ochi mia uiltate |
[7]
§E tolsimi d-inanzi a-uoy sentendo |
Che si moueano le lacrime dal core |
Che era somosso da-la uostra uista |
[8]
§Io dicea possia in la mia mente trista |
Ben e cum quella donna quel amore |
Lo qual mi face andar cossi piangendo |
[Capitolo 25]
[1] AVegnia poi che-lla ouunque questa donna mi uedea si si facea d-una uista piatosa e d-una uista e d-un co^ lo^re palido. Quasi come d-amore. Onde molte fiate mi ricordaua della mia nobillissima donna. Che di simille colore si mostraua tuta uia.
[2] E cierto molte uolte non potendo lacrimare ne sfogare la-mia tristicia. Yo andaua per uedere questa pietosa donna. la-qualle parea che tirasse lagrime fuori de-li mei occhi per la sua uista.
[3] E pero mi uenne uolunta di-dire anche parlare a-ley e dissi questo sonetto lo quale comincia. Color d-amore/ et e piano sanza dividerlo per la sua precedente ragione e questo e desso
[4]
COlor d-amore e di pieta sembianti |
Non presi may cosi mirabilmente |
Viso di donna per ueder souente |
Occhi gentili o dollorosi pianti |
Come lo uostro qual hora dauanti |
Vedeteui la mia labbia dolente |
Si che per-uoy mi uien cosa a-la-mente |
Ch-io temo forte ne lo cor si schianti |
[5]
§Yo non posso tener gli ochi distretti |
Che non riguardin uoy spesse fiate |
Per disiderio di piangere ch-e li ano |
§E-uoy cresieste si loro uoluntade |
Che de-la uoglia si consumar tutti |
Ma lacrimar dinanci a-uoy non sano |
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