Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNC  [Capitolo 1]

[c. 31r] Quj Incomincia La vita nuva del mangnifico poeta dante aldighieri fiorentino [1] IN quella parte del libro della mia memoria . dinanzi alla quale si potrebbe leggiere . si truova una rubrica la qual dicie / Incipit vita nova . Sotto la quale rubrica . trovo scritte le parole le quali sono intendimento d'assenprare in questo librello . e sse non tutte almeno la lo[n ~ o sentenza . [2] Nove fiate già quasi apresso allo mio nascimento. era tornato lo cielo della lucie . quasi ad uno medesimo . punto quanto alla sua propria girazione . quando alli miej occhi apparve . prima la gloriosa donna della mia mente la qual fu chiamata da moltj . biatricie . li quali non sapeano che ssi chiamare . [3] ella era già in questa vita stata tanto che nello suo tempo lo cielo stellato era mosso in verso la parte d'oriente . delle dodicj parte l' una d' uno grado . sì che quasi dal prencipio del suo anno novo a pparlare a nme . e Io la vidi quasi alla fine del mio novo [4] apparve vestita d'uno bellissimo colore umile e honesto . sanghuingnio . citta e hornata alla ghuisa che alla sua giovanissima etade si convenia / [5] I quello punto dico veramente che llo spirito della vita lo quale dimora nella segretissima camera del chuore . cominciò a tremare sì fforte che appena nelli minimi polsi orribilmente e tremando dissi queste parole . Eccie deus fortior me qui veniens dominabitur michi . [6] In quello punto lo spirito animale . lo quale dimora nell'altra camera . nella quale tuttj gli spirtj portano le loro petizionj . si cominciò a maravigliar molto . E pparlando spezialmente alli spiritj del viso disse queste parole . Apparuit iam beatitudo vestra . [7] In quello punto lo spirto naturale . lo quale dimora in quella parte ove si ministra lo nutrimento nostro . cominciò a ppiangere . e ppiangendo dissi queste parole . heu miser quj frequenter impeditus sum . [8] d'allora inanzi dico che amore singnioreggiò nella mia anima . la quale sì ttosto fu a lluj disposata sopra nnme [c. 31v]tanta sichurtade . et tanta singnioria per la virtude che lli dava la mia inmaginazione ch'a nmme convenia fare . tuttj li suoi piaceri conpiutamente [9] elli mi comandava molte volte che Io ciercasse per vedere questa angiola giovanissima . onde Io nella mia puerizia molte fiate l'andaj ciercando et vedevala di ssì nobile et lauldabile Portamentj . che cierto di lej si potava dire quella parola del poeta omero . ella non parea figliuola d' uomo mortale . ma di dio . [10] Ed avengnia che lla sua inmagine . la quale continuamente stava . fosse baldanza d'amore a ssingnioreggiare me . tuttavia era di sì nobillisima vita che nulla volta soferse c' amore mi reggiesse sanza lo fedele consiglio della ragione . in quelle cose là dove tale consiglio fosse utile a  udire . [11] Et però che ssoprastare alle passionj et attj . di tanta gioventudine pare alcuno parlare fabuloso . mi partirò da esse . e trapassando molte cose le quali si potrebero trarre dello essenplo onde nascono queste . verò a quelle parole le quali sono nella mia memoria sotto maggiorj paragraffi . [12] Poi che furono passatj tantj di e che appunto erano conpiutj li (...) . annj apresso l'apparimento soprascritto di questa gentilisima nell' ultimo di questi di avenne / cioè apparve a nnme vestita di colore mirabilisimo in mezzo di due angieli donne le quali erano di pralinga etade . e ppassando per una via volsero gli ochi verso quella parte ove io era molto pauroso per la sua inneffabile chortesia la qu'è oggi meritata nello grande secolo mi salutoe virtudiosamente . tanto che a nme parve vedere allora tuttj li terminj della beatitudine . [13] l' ora che' l suo dolcissimo salutare mi giunse era fermamente nona di quel giorno . Et però che quella fu la prima [c. 32r] volta che lle sue parole si mossero per venire alli miej orechi presi tanta dolciezza che ccome innebriato mi partj dalle gientj . e rricorso allo solingo luogo d' una mia camera puosimi a ppensare di quella chortesissima . [14] e ppensando di lej mi sopraggiunse una maravigliosa visione . Che mi pareva vedere nella mia camera una nebula di colore foco dentro la quale Io disciernea una figura d' uno singniore di pauroso aspetto a cchi llo ghuardasse . E ppareami con tanta letizia quanto a sé che mirabile cosa era . E nelle sue parole dicieva molte cose le quali Io non intendea se nnon queste . Ego dominus tuus . [15] Nelle sue braccia mi pareva vedere una persona . dormire nuda . Salvo che involta mi pareva in uno drappo sanghingno leggieramente la quale Io righuardando molto intentivamente conobbi ch'era . la donna delle salute la quale m'avea lo giorno dinanzi dengniato di salutare . [16] et Nell' una delle manj mi parea che questa tenesse una cosa la quale ardesse tutta . E ppareamj che vj diciesse queste parole. vide chor tuum [17] e quand' egli era stato alquanto pareamj che disvegliasse questa che dormia e tutto si sforzava per suo ingengnio che lle faciea mangiare . questa cosa che in mano gli ardea . la quale ella mangiava dubitosamente [18] apresso ciò poco dimorava . che lla sua letizia si convertiva in amarissimo pianto . Et così piangendo si ricoglieva questa donna nelle sue braccia . E con essa mi pareva che sse ne gisse verso lo cielo . onde Io sostenea sì grande anghoscia che nel mio debolletto sonno non poteo sostenere anzi si ruppe et fuj disvegliato [19] e inmantenente incominciaj a ppensare . e ttrovaj che ll' ora nella quale m' era questa divisione apparita era stata [c. 32v] la quarta parte della notte . sì che appare manifestamente ch'ella fue la prima ora della notte . [20] pensando io a cciò che m'era apparito propuosi di farlo sentire a moltj li quali erano famosi trovatori in quello tempo . et con ciò fosse cosa ch'io avesse già veduto per me medesimo l' arte del dire parole per rima propuosi di fare uno sonetto nel quale Io salutassi tuttj li fedeli d'amore . et pregandoli che ggiudicassero la mia visione scrivessi a lloro ciò ch' io avea nel mio sonno veduto . et cominciaj allora questo sonetto lo quale comincia . così . a ciascuna alma presa %
[21]        A CIAsquna alma presa et gentil core .
Nel chui aspetto ven lo di' presente .
In ciò che mmj riscriva su' parvente .
Salute i' llor singnior cioè amore .
[22]  già eran quasi ch'atterzate l'ore .
nel tenpo c' ongni stella n' è lluciente .
quando m'apparve amor subitamente .
chuj essenza menbrar mi dà errore .
[23]        Allegro mi senbrava amor tenendo .
meo core . in mano et nelle braccia avea .
madonna . involta in un drappo dormendo .
poi la svegliava e d' esto core ardendo .
lej paventosa umilemente pasciea .
Apresso gir la ne vedea piangendo /.
[24] Questo sonetto si divide in due partj . che nella prima parte saluto e domando risponsione . [lacuna] la seconda comincia quivj già erano .


Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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