Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNC  [Capitolo 11]

[1] Apresso questa chanzone fue alquanto divochato fra lle gientj chon ciò fosse chosa ch'alchuno amicho l' udisse . volontade lo mosse a pregare me ch' io dovessi dire ch' è amore forse avendo per le udite parole speranza di me oltre che dengnia . [2] onde io pensando che apresso di chotale trattato bello era di trattare alquanto d'amore . et pensando che 'l chammino era da sservire . propuosi di djre parole . Nelle quali io trattasse d'amore . et allora dissi questo sonetto . lo quale chomincia . amore e 'l chor gientile .
[3]        AMore e 'l chor gientile è una chosa .
sì ccome 'l saggio il suo dettato pone .
e chosì esser l' un senza l' altro sa .
chom'anima razional senza ragione
[4]  falli natura quand' è amorosa .
amor per sire e 'l chor per sua chagione .
dentro dal qual dormendo si riposa .
tal volta pocho e tta' lungha stagione .
[5]        beltade appare in saggia donna poj .
che ppiacie agli occhi sì che dentro al chore .
nascie un disio della cosa piaciente .
e ttanto dura talor in chostuj .
che ffa svegliar lo spirto d'amore .
Et ssimil facie in donna omo valente .
[c. 45r] [6] Questo sonetto si divide in de parte . Nella prima dicho di luj in quanto [lacuna] di potenza si riducie inn atto . La sechonda comincia quivj . beltate appare . [7] La prima si divide in due . Nella prima dicho in che subgetto sia questa potenza . Nel secondo dicho chome questo suggietto et questa potenzia siano pendutj ad esser e chome l' uomo ghuarda l' altro chome forma materia . la sechonda chomincia quivj . fallj natura [8] poi quando dicho beltate appare . dicho chome questa potenzia si riducie inn atto . e prima come si riducie inn omo . poi chome si riducie in donna . quivj E ssimile facie in donna .


Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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