Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNO  [c. 4v]

bon rei | molte fiate puoi che-io non uor
ria. | Lasso di-piangere si-la-donna mia |
che-sfogasero lo-core piangendo lei. | [6]  uoi
udirite loro chiamar souente | la-mia
donna gentile che-se-n-e gita | al-secol de
gno de-la-sua uirtute. | Et dispregeria
talora questa uita | in-persona de-l-anima do
lente | abandonata da-la-sua salute. |
[Capitolo 22]  [1] Poi che-decto ei questo sonetto pensando
mi chi questi era a-chui lo-ntendea dare
quasi comme per lui fatto uidi che po
uero mi-parea lo-seruigio. e-nudo >dissi<
a-cosi distretta persona di-questa glo
riosa. [2] e-pero ançi che-li-desse questo sopra
scripto sonecto dissi due stançie d-u
na cançone l-una per-costui ueracemen
te. e-l-altra per-me auegna che-paia l-u
na e l-altra per-una persona detta a-chi
non guarda sotilemente. ma-chi socti
lemente le-mira e-uide bene che di
verse persone parlano accio che-l-una
non chiama sua donna costei e-l-altro
si come appare manifestamente. [3] Que
sta cançone e-questo sopra scripto sonec
to li-diedi dicendo io lui che per-lui solo
fatto l-auea [4] la cançone comincia. quan
tunque uolte. e-a due parti. nell-una ci
oe ne-la-prima stantia si-lamenta que
sto mio caro e-distrecto a-llei. ne-la
seconda mi-lamento io. cioe nell-altra
stantia che comincia. e-si-raccogle ne-le
miei. e cosi appare che in-questa can
[c. ]çone si-lamentano due persone l-una
de-le-quali si-lamenta come frate e
l-altra como seruo.

[5]  Quantunque uolte lasso mi-rimembra |
ch-io-non debbo giamai | ueder la-donna
ond-io uo si-dolente. | tanto dolore in
torno all-core m-asembra | la-doloro
sa-mente | ch-io dico anima mia che
non-ten-ua-. | Che-li-tormenti che-ttu porte
rai | nel-secolo che-t-e gia tanto noi^o^so |
mi-fa pensoso di-paura forte. | [6]  ond-io
chiamo La-morte. | come soaue
e-dolce mio riposo | e dico uieni a
me con-tanto amore | che-sono astio
so di-chiunque more. | [7]  Et si racogli
ne-li-miei suspiri | un so^no^ di-pietate |
che-ua chiamando morte tuttauia |
a-llei si-uolsero tutti li-miei disiri. |
quando la-donna mia | fu giunta da
la-sua crudelitate | [8]  Per-che-l piacer
de-la sua bieltate | partendo se da
la-nostra ueduta | deuenne spirital
belleçça grande | che per lo-cielo spande |
luce d-amore che-li-angeli saluta |
e-lo-intellecto loro alto sotile | face
marauiglare si-u-e gentile. |
[Capitolo 23]  [1] In-quello giorno nel-quale compia
l-anno che-questa donna era fatta
de-li-citadini di-uita eterna io mi-se
dea in-parte ne-la-quale ricordan
domi di-lei disengnaua uno angelo
sopra certe tauolette e mentre io lo
[lacuna meccanica]

[Capitolo 24] 
[Capitolo 25] 
[Capitolo 26] 
[Capitolo 27] 
[Capitolo 28] 
[Capitolo 29] 
[Capitolo 30] 
[Capitolo 31] 




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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