Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNS  [c. 4v]

[c. 4va] la sua in effabile cortesia la qual-e oggi
meritata nel gran secolo/ mi-salutoe
uirtuosa mente/ tanto ch-a-me parue al
lora uedere tutti li-termini de la beatitu
dine/ [13] l-ora che llo suo dolcissimo saluta
re mi-giunse era ferma mente nona di
quel-giorno et pero che quella fu la prima *
*uol
ta
che lle sue parole uennero a-li-miei-ore
chi/ presi tanta dolceza che come inebri
ato mi-parti da-le genti et ricorso a-lo solin
go luogo d-una mia camera puosem^^i^ a
pensare di questa * *cortesissima
[14] Et pensando di lei mi
sopra giunse un soaue sopno et dolcissi
mo nello quale. m-aparue [lacuna]
[Capitolo 2]  [3] [lacuna] ad-altrui/ [4] Et
io accorgendomi del maluagio dimandare
che mi faceano pe-lla uolonta d-amore/
lo-quale mi comanda secondo lo-consiglio de
la ragione rispondea loro ch-amore era que
gli che m-auea cosi gouernato/ dicea d-a
more pero che io portaua nel-uiso tan
te de-le sue in segne che questo non si potea
ricoprire/. [5] Et quando mi-domandauano per * *cui era
cosi distructo questo amore/ et io sorri
dendo li guardaua. et nlla diceua loro/.
[6] Vn giorno auenne che questa gentilissima
sedea in parte oue si-^^u^divano parole della
regina de-la gloria/ e-io era in-luogo dal-qua
le uedea la-mia beatitudine et nel mezo
di lei et di me per recta uia linea sedea
una gentil donna. di molto piaceuole
aspecto/ la quale mi-miraua spesse uol
te marauigliandosi del mio guardare
che parea che sopra-lei terminasse/. [7] onde
molti s-acorsoro del-mio mirare/ et iui
tanto ui fu posto mente che partendomi
da-questo luogo/ mi sentio dire apresso
me/. uedi come cotal donna distrugge
la-p^(er)^sona di-costui/ et nominandola inte
si che dicea di-colei che in mezo era sta
ta nella linea recta che mouea dalla
gentilissima beatrice/ e terminaua ne
gli occhi miei [8] allora mi-confortai mol
to assicurandomi che-lo mio secreto
non era comunicato lo-g^^i^orno altrui.
[c. 4vb] per mia uista/ Et i(n)mantanente pensai di
far di-questa gentil donna schermo del
la-ueritade. Et tanto ne mostrai in poco **
di te(m)po che-llo mio secreto fu creduto sa
pere da le piu persone che-di me ragio
nauano/ [9] con questa dona mi celai alquan
ti anni et mesi./ Et per piu fare creden
te altrui feci per lei certe cosette per rima/
le quali non e mio intendimento di scriuer
qui se non in-qua^(n)^to facesse a tratare
di-quella gentilissima beatrice/ et pero
lascero tutte saluo che alcuna cosa **
ne scriuero che parra che-sia loda di-lei/
[10] dico che in questo te(m)po che questa donna
era schermo di-tanto amore quanto >a<
da-la mia parte/ mi-uenne una uolonta
di uoler ricordar lo-nome di-quella gen
tilissima et da co(m)pagnarlo di molti no
mi di donne/ et spetialmente del nome di
questa gentil donna/ [11] Et presi li nom^^i^ di
lx. le-piu belle donne de la cittade oue **
la mia donna fu posta dall-altissimo siri
Et compuosi una pistola sotto forma
di-seruentese/. la-quale io none scriuo/
et non-arei facto mentione se-non per dire quel
lo che-marauigliosamente adivenne cioe
che in alcuno altro numero non soffer
se lo nome de-la mia donna stare/ se none
in su lo nome tra-gli nomi di-queste dop
ne/ [12] La-donna co-la quale io auea tanto
te(m)po celata la mia uolontade conuenne
che-ssi partisse da la sopra decta citta
de et andasse in-paese molto loltano. per
ch-io quasi isbigottito della bella di
fesa che-m-era uenuta meno assai me
ne-disconfortai piue ch-io medesimo
none aurei creduto dinanzi/ [13] Et pensando
che se de-la sua partita io non parlasse
alquanto dolorosamente le-persone si-sa
rebbono acorte piu tosto del-mio nas
condere/ propuosi di farne alcuna lamen
tanza in uno sonetto lo-quale io scriuero **
accio che-la-mia donna fue inmediata
cagione di-certe parole che-nel-sonetto
sono




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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