Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNS  [c. 18r]

et andauano secondo che mi-parea molto pensosi [2] Onde io pensando altro dissi fra-me medesimo
questi peregrini mi-paiono di-lontana parte et non credo che anque udissoro parlare di-ques
ta donna et non-ne sanno niente azi li-lor pensieri sono d-altre cose che-di-queste que che for
se pensano delli-loro amici lontani li-quali noi non conoscemo/ [3] poi dicea fra-me medesi
mo io so che s-e fossero di-propinquo paese in alcuna uista parrebbono turbati/ Passando
p lo-mezo della-dolorosa citta/ [4] Poi dicea fra me medesimo/ se io lo-potesse tenere meco al
quanto io pur lo-farei pianger anz ch-eglino uscissono di-questa citta/ pero che-io di
rei parole le-quali farebbono piangere assai chiunque le intendesse/ [5] Onde passati costo(ro)
dalla mia ueduta propuosi di-fare uno sonetto nello quale io manifestasse cio ch-io
auea detto fra-me medesimo Et a-cio che paresse piu pietoso propuosi di-dire come s-io
auesse parlato a-lloro et dissi questo sonetto lo-quale comincia cosi de peregrini.
[6] Et dissi de peregrini secondo la-larga sigficazione del-uocabolo che peregrini si possono
intendere in-due modi in uno largo et in uno strecto in largo in quanto e-peregrino chiun
que e fuori della sua patria/ in-modo stretto non s-intende peregrino se non chi-ua uerso la-ca^sa^
di santo Iacopo o-riede/ [7] Et pero e da sapere che in-tre modi si chiamano propia mente le-genti
che uanno al-seruigio dell-altissimo/ chiamansi palmieri in quanto uanno [lacuna] alla-casa di-ga
litia pero che la-sepoltura di-sa-iacopo fu piue lontana dalla sua patria che d-alcuno altro
apostolo Chiamasi romei in-quanto uanno a-rroma la-oue questi chu-io chiamano
peregrini andauano [8] questo sonetto nol-divido pero che assai lo-manifesta la-sua ragione
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[9]  DE peregrini che si pensosi andate/ |[horizontal tab] forse de-cosa che non u-e presente |
uenite uoi da si-lontana gente/ |[horizontal tab] com-a-la-uista uoi dimostrate |
che non piangete quando uoi p>en<^a^sate/ |[horizontal tab] per-lo suo mezo la-citta dolente/ |
come quelle persone che mente |[horizontal tab] par che-ntendessero la sua grauitate |
[10]  Se uoi restate per-uolello audire |[horizontal tab] certo lo-core di sospiri mi-dice |
che lagrimando n-usciresti poi/ |
Ell-a perduta la sua beatrice |[horizontal tab] et le parole c-^om^-di-lei puo-dire |
anno uirtute di far pianger altrui/ |
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[Capitolo 30]  [1] POi mandaro due donne gentili a-me pregando ch-io mandassi loro di queste mie pa
role rimate onde io pensando la-loro nobilitate propuosi di-mandare loro et di-fare
una cosa nuoua la-quale io mandasse a-lloro con-esse accio che piu honoreuole mente
ade(m)piesse li-loro prieghi/ et dissi allora un sonetto lo-quale narra del-mio stato et man
da-lo loro con-precedente sonetto aco(m)pagnato et con-un-altro che comincia. Venite ad-intendere
[2] Lo-sonetto lo-quale io feci allora comincia Oltre la-spera/ lo-quale ae in-se .u. parti. [3] Nella
prima dico la-oue ua lo-mio pensero nominandolo per-lo-nome d-alcuno suo effetto. [4] Nella
seconda dico per che ua lassu cioe/ chi-llo fa andare/ [5] Nella-terza dico quello che uide cioe una don
nna honorata lassu ^^et^ chiamollo allora spirito peregrino/ [lacuna] nello-quale >et< fori della sua patria
onestae/ [6] Nella quarta dico com-egli la-uede tale cioe in tale qualitate che io no-llo posso
intendere cioe a-dire che lo mio pensero sale nella qualita di-costei in grado che-llo mio intlletto
nol puo comprehendere con cio sia cosa che-lo-nostro intellecto/ >nol puo co(m)prehendere< cosie




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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