Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNT  [c. 14r]

[fine mano b ¦ mano a]>[1 14 ex.]di pauroso aspeto a-che-la guardasse. E pareami cum tanta leticia quanto a-se
che mirabel cossa era E ne-le sue parole dicea molte cosse li-quale non
Intendea/ se-no poche tra li quali Intendea queste Ego dominus tuus/ cioe lo
signior tuo% [1 15]Ne-le sue brazia mi parea uedire una persona dormire nuda
saluo che-nuolta mi parea In uno drapo sanguignio ligera mente/ la quale
guardando molto Intentiua mente/ chonobi ch-el era la dona de la salute la
quale m-aue lo giorno di nanzi digniato de Salutare/
<
[fine mano a ¦ mano b]donna. [2] Allora dicho che mi gionse una imaginatione d-amore. Che mi parue uederlo
uenire da quella parte oue la-mia donna staua. E pareamj che lietamente mi
dicesse nel core mio/ pensa di benedicere lo di che yo ti presi/ pero che tu lo-dey
fare. E cierto me parea auer lo-core si lieto/ che me non parea che fosse lo mio
core. Per la sua noua conditione/ [3] e pocho doppo queste parole/ che lo-cuore mi
disse cola-lingua d-amore yo uidi uenire uerso me una gentile donna. la-quale
era di famosa beltate. E fue gia molto donna di-questo mio primo amico/ E-llo
nome di questa donna era gioanna. Saluo che per la sua beltate secondo ch-altri
crede. Imposto li-era nome primauera. E cossi era chiamata E apresso ley guardando
uidi uenire. la-mirabille beatrice. [4] Queste donne andaro presso di-me. Cosi l-una
apresso l-altra. E parue che amore mi parlasse nel cuore. E dicesse quella prima/
e nominata primauera. Cioe prima-uera >d< lo-die che beatrice si mostrera solo per questa
uenuta d-oggi. che yo mossi lo-inponitore del nome. A-chiamarla cosi prima uera
cioe prima-uera. lo-die che beatrice si-mostrera doppo >suo</ doppo la-ymaginatione
del suo fedele. Et se anche uoli considerare lo primo nome suo. Tanto quanto e
dire prima uera. Pero che lo suo nome giouanna e da quello giouannj lo quale
>[testo illeggibile]< precedette la uerasa luce dicendo Ego uox clamantis in-deserto parate uiam dominj
cioe yo sono uoce che crido nel disserto aparichiate la-uia di-dio. [5] E anche mi-parue
che me dicesse doppo queste parole/ e chi uollesse sotilmente considerare quella
beatrice. Chiamarebe amore per molta somiglianza che a-mecho. [6] Onde yo
poy ripensando proposui di-scriuere in rima al mio primo amicho tacendomi
certe parole. le quali pareuano di tacere. Credendo yo che ancora lo suo core
mirasse la beltade di questa prima uera gentile. dissi allora questo sonetto
lo quale comincia cosi
§Sonetto




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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