VNT [c. 16r]
Che ogni lingua divene tremando muta |
E gli-ochi no-l-ardischon di-guardare |
[6]
Ella si-ua sentendossi laudare |
Benigniamente d-umilita uestuta |
E par che-sia una cosa uenuta |
Dal-cielo in-tera a-miracol mostrare |
[7]
§Mostrassi si piacente a-chi-la mira |
Che da per gli ochi una dolceza al-core |
Che-ntender no-la po chi no-la proua |
§E par che de la sua labbia si-moua |
Vno spirito soaue pien d-amore |
Che ua dicendo a-l-anima sospira |
[8] QVesto sonetto e si piano ad intendere per quello che narato e dinanci che-no-abisognia alchuna divisione. E pero lassiandoli dico che questa mia donna. Venne in-tanta gratia che non solamente ella era honorata e laudata/ Ma per ley erano honorate e laudate molte/
[9] Ond-io uezendo cio e uolendo manifestare a-chi cio non uedea/ Proposui anche di-dire parole nelle quali Cio fosse significato e dissi alora questo altro sonetto/ Che comincia Vede perfetamente ogni salute la-quale nara di-ley. Come la sua uirtude adoperaua ne-l-altre si come apare nella sua divisione
[10]
VEde perfetamente omne salute |
Chi-la mia donna tra l-altre done uede |
Quelle che uano co-ley souente |
Di-bella gratia a-dio render mercede >Anci le face a-ley render mercede< |
[11]
E sua beltate e di-tanta uirtute |
Che nulla inuidia a-l-altre ne procede |
Anci le face andar secho uestute |
Di-gentileza e d-amore e di-fede |
[12]
§La-uista sua fa ogni cosa humile |
E-non fa sola se parer piacente |
Ma ciaschuna per ley receue honore |
[13]
§Et e negli-atti suoy tanto humile |
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