Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNT  [c. 16v]

Che nessuno la si-po rechar a mente |
Che non sospiri in dolcezza d-amore |
[14] QVesto sonetto a-tre parti nella prima dicho tra-gente questa donna piu mirabille
parea. Ne-la seconda dicho si come era gratiosa la sua compagnia Nella
terza dicho di quelle cose. Che uirtuosamente operaua in-altruy/ la-seconda
parte comincia quiui/ Quelle che uano/ la-terza quiui E sua beltate [15] questa
ultima parte si divide in tre. Nella prima dicho/ quello che operaua ne-le
donne. cio per loro medesimo. Ne-la seconda dico quello che operaua in loro
per altruy. Nella terza dico come non solamente ne-le donnie ma in-tute le persone
e non solamente la sua presentia ma ricordandosi di-ley mirabilmente operaua.
la seconda comincia quiui/ la-uista sua/ la-terza quiui E-degli-atti suoy.
[Capitolo 18]  [1] Apresso cio cominciay a-pensare uno giorno supra quello che ditto auea della
mia donna. Cioe in-questi sonetti precedenti. E uezendo che nel mio pensiero
ch-io non auea ditto di-quello che al presente tempo aoperaua in me. pareamj
auer deffectiuamente parlato. [2] E pero proposui parole ne-le quali yo dicessi
come mi parea essere disposto a-la sua operatione. E come operaua in me
la sua uirtude. E non credendo potere cio narare. In-breuitade di sonetto
cominciaj alora una cancione/ la-qual comincia

[3]  SI lungamente m-a tenuto amore/ | e costumato a-la sua segnioria% | che cossi
com-eli m-era forte in-pria% | Cosi mi sta soaue ora nel core% | [4]  Pero quando
mi tole suo ualore% | che li-spiriti par che fugan uia% | Alora sente la fraille
anima mia% | Tanta dolcezza che nel uiso ne-smore% | Poy prende amore in me
tanta uirtude | Che fa li-mey spiriti gir parlando. | Ed-eschon for chiamando |
la donna mia/ per-darmi piu salute | [5]  questo m-auene ounque la mi uede. | E-s-e
cosa humille che non si crede | [Capitolo 19]  [1] §Quomodo sedet solla ciuitas plena populo
facta est quasi uidua domina gentium/ cioe de come sede solla la citade
piena di populo d-ogni genti fatta qui uedoa. Yo era nel proponimento
ancora di questa cancione. E compiuta no auea Compiuta questa stancia/
quando lo signiore della iustitia chiamoe questa gentillissima. A-gloriare sotto
la-insegnia di quella Reina benedetta maria/ lo-cui nome fue in grandissima
reuerentia nelle parole di questa beatrice beata/ [2] E auegnia che piacerebe
al-presente trattare alquanto della sua partita da-noy. Non-e lo-mio Intendimento
di-trattare quiui per tre ragioni. la prima che cio/ non-e del presente proposito




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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