Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNT  [c. 3r]

intesi che dicea di colei che era stata nel mezzo de la drita linea. la quale mouea da
la-gentilissima beatrice. E terminaua negli-ochi mei. [8] Alora mi confortai molto. Assicu
randomi che-l mio secreto non-era Cominciato altruy il-giorno altruy per mia uista
E-mantanente pensay di fare di questa gentil dona schermo de-la ueritade. E tanto
ne mostray in-pocho di tempo. che al mio segreto fu creduto. Sapere de-le piu persone
che di-me ragionaueno. [9] Cum questa dona mi celai al quanti anni e mesi e per piu fare
credente altruy. feci per lei certe cossette per rima. le quali non-e mio intendimento di
scriuerle qui. Se non in-quanto facesse a-tratar di questa gentillissima beatrice. E pero
le-lasaro tute saluo alchuna cosa ne scriuero. Che par che sea lodo di ley. [10] Dico ^che^ in
questo tempo che questa donna era schermo di tanto amore. Quanto da-la mia
parte si mi uenne una uolunta di uolere ricordare il nome di quella gentilissima.
E d-a compagniarlo di molti nomi di done/ E spicialmente dil nome di questa
gentillissima donna [11] e presi la nome di sessanta le piu belle ^done^ de la-citade/ doue la mia
donna fue posta da-l-altissimo sire. Composui una epistola sotto modo di-seruentese
la-quale io non-scriuero. E-no-n-aurei fatto mencione se non per dir quello che componendola
marauiliosamente adivenne. Cioe che alchuno altro numero non sofferse lo nome
de-la mia donna stare se non in sul noue tra-lli nomi di queste done. [12] la-dona cola-quale
io auea tanto tempo celata la mia uoluntade. Conuene che si partisse de.la sopradita
citade. E andasse in.paese molto lontano. per ch-io quasi sbigotito de-la bella difesa
che-m-era uenuta meno assay Me-ne disconfortai piu ch-io medesmo non-aurei creduto
dinanzi. [13] E pensando che se de la soa partita io non parlassi alquanto dolorosamente.
le persone sarebeno acorte piu tosto del mio nascondere. Proposui di farne alchuna
lamentanza. in un sonetto lo quale yo scriuero. Acio che la mia donna fue immediata
cagione di cierte parole che nel sonetto sono/ si come apare a-chi-l-intende e alora
dissi questo sonetto che comencia

§Sonetto
[14]  O-Voy che per la uia d-amor passate/ | atendete e-guardate | s-egli-e dolore alchun quanto
el mio graue/ | E prego che audir mi sofiriate/ | e poy imaginate | s-io son d-ogni
tormento ostello e chiaue. | [15]  Amor non gia per mia poca bontade/ | Ma per sua nobilitade |
Mi-pose in uita si dolce e soaue/ | ch-i-mi sentia dir dietro asay fiade. | Dio per qual
dignitade. | Cosi legiadro questi legiadro lo cor aue | [16]  Or o perduta tuta mia baldanza |
che-si mouea d-un amoroso thesoro/ | Ond-io pouer dimoro/ | in-guisa che di-dir mi uien
dotanza. | [17]  Si-che uolendo far come coloro. | che per uergognia celar lor manchanza. |




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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