Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNV  [c. 4]

acio che la-mia donna fue inmediata cagione di-certe parole che-nello sonetto sono si-chome apare a-chi-lo-ntende/ E-alora dissi questo sonetto che comincia.

[14]  O uoi che per la-uia d-amor passate/ | Entendete e-guardate | s-egl-e dolore alcuno quanto il-mio graue. | E prego solo ch-audir me sofriate/ | E-poi ymaginate | s-io son d-ogni tormento ostiale e-chiaue. | [15]  Amor non cia per mia poca bontade/ | Ma per sua nobilitate | mi pose in uita si dolce e soaue. | Ch-io mi sentia dir dietro spesse fiate/ | Deo per qual dignitate/ | cossi ligiadro questi lo-core aue | [16]  Or-o perduta tutta mia baldança | che-si mouea d-un-amoroso tesoro/ | ond-io pouer dimoro | in guisa che di-dire mi uene dotança. |
[17]  Si ch-io Volendo fare come colloro | che per Vergogna celar lor mancança/ | di-fori mostro alegrança | e-dentro da-lo-cor mi strugo e-ploro. |
[18] Questo sonetto a-due parti principali che-nella prima intendo chiamare/ li-fideli d-amore per quelle parole di ieremia profeta. O uos omnes qui transitis per uiam/ atendite et uidete si est dolor sicut dolor meuS. E pregare che-mi soferisono d-audire. Ne-la Seconda narro la-oue amore m-auea posto con-altro intendimento che-le stremi parti del sonetto non mostrano. E dico che dio o-cio perduto. La-seconda parti comincia quiui amor non çia.
[Capitolo 3]  [1] Apresso lo-partire di-questa gientil donna fue piacere del-segnore de li-angeli di-chiamare a la soa gloria una donna giouane e-de-gientille aspetto molto/ lo-quale fue asai graciosa in questa Sopra detta citade/ lo cui corpo io uidi giacere sança l-anima in mezo di-molte donne le-quale piangieano asai pietosa mente. [2] Alora ricordandomi che gia l-auea ueduta fare co(m)pagnia a-quella gientillissima non poteo sostenere alquante lagrime/ ançi piangendo mi propuosi di-dicere alquante parole de-la sua morte. in guiderdone di-cio che alcuna fiata l-auea ueduta co-la-mia donna. [3] E di-cio tocai alcuna cosa ne-l-ultima parte de-le parole che io ne-dissi si-come apare manifesta mente a-chi-lo-ntende/ e-dissi alora questi due sonetti li-quali comincia lo-primo piangete/ E lo secondo. morte Vilana.

[4]  Piangete amanti poi che piangie amore. | Vdendo qual caxione lui-fa plorare. |
[5]  Amore sente a-pieta donne chiamare/ | Mostrando amaro duolo per li-ochi fuore. |
Pero-che Vilana morte in gientil core/ | a-messo il-suo crudele adoperare. |
Guastando cio ch-al-mondo e-da-laudare | in gientil donna sora de-l-onore. |
[6]  Vdite quanto amore le-fece orança/ | ch-io-l-uidi lamentare in forma uera | soura la-morta ymagine auenente. |
E riguardaua uer-lo-cielo souente/ | oue l-alma gientille/ gia-locata-era/ | che donna fue de-si gaia scienbiança. |
[7] Questo primo sonetto si-divide in-tre parte. Ne-la prima chiamo e-solicito li-fideli d-amore e-piangere/ e-dico che-lo signore loro piange. E dico che udendo la-cagione per che piange aço che-ss-acconcieno piu ad-ascoltarmi. Nella seconda narro la-cagione/ Ne-la tercia parlo d-alcuno honore che amore fece a-questa donna. La-seconda parte comincia quiui amore sente la-tercia quiui. Vdite quanto amore.

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Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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