Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNTo  [Rubrica di Boccaccio]

[c. 29r] MAraviglerannosi molti per quello che io advisi perché io le divisioni de' sonetti non ò nel testo poste come l'autore del presente libretto le puose. ma a cciò rispondo due essere state le cagioni La prima perciò che lle divisioni de' sonetti manifestamente sono dichiarationi di quegli perché più tosto chiosa appaiono dovere essere che testo/ et però chiosa l'ò poste non testo non stando l'uno con l'altre bene mescolate. Se qui forse dicesse alcuno a le teme de' sonetti et cançoni scripte da lui similmente si potrebbero dire chiosa con ciò sia cosa che esse sieno non minore dichiaratione di quegli che lle divisioni. Dico che quantunque sieno dichiarationi non sono dichiarationi per dichiarare/ ma dimostrationi delle cagioni che a fare lo 'ndusse i sonetti et le cançoni. et appare ancora queste dimostrationi essere dello intento principale perché meritamente testo sono et non chiose. La seconda ragione è che secondo che io ò già più volte udito ragionare a persone degne di fede avendo dante nella sua giovaneça composto questo libello/ et poi essendo col tempo nella sciença et nelle operationi cresciuto/ si vergogniava avere facto questo parendogli opera troppo puerile. et tra l'altre cose in che si dolea d'averlo facto/ si ramaricava d'avere inchiuse le divisioni nel testo forse per quella medesima ragione che muove me là onde io non potendolo negli altri emendare in questo che scripto ò n'ò voluto sodisfare l'appetito de l'auctore.


Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT