VNC [c. 31v]
tanta sichurtade . et tanta singnioria per la uirtu de che-lli daua la mia i(n)maginazione ch-a-nm(m)e conue nia fare . tuttj li suoi piaceri conpiutamente
[9] elli mi comandaua molte uolte che Io ciercasse per uedere questa angiola giouanissima . onde Io nella mia pu erizia molte fiate l-andaj ciercando et ue deuala di ssi nobile et lauldabile Portamentj . che cierto di lej si po taua dire quella parola del-poeta omero . ella non parea figliuola d-uomo mortale . ma di dio .
[10] Ed-aue ngnia che lla sua i(n)magine . la quale continuamente staua . fosse baldanza d-amore a ssingnioreggiare me . tutta uia era di si nobillisima uita che-nulla uolta soferse c-amore mi-reggiesse sanza lo fe dele consiglio della ragione . in quelle cose la doue tale consiglio fosse utile a- udire .
[11] Et pero che ssoprastare alle passionj et attj . di tanta giouentu dine pare alcuno parlare fabuloso . mi partiro da esse . e trapassando molte cose le quali si potrebero trarre dello essenplo onde nascono queste . uero a quelle parole le quali sono nella mia memoria sotto maggiorj paragraffi .
[12] Poi che furono passatj tantj di e che appunto erano conpiutj li (...) . annj apresso l-apparimento soprascritto di questa gentilisima nell-u ltimo di questi di auenne / cioe apparue a-n(n)me ue stita di colore mirabilisimo in mezzo di due angieli donne le quali erano di-pralinga etade . e ppassando per una uia uolsero gli-ochi uerso quella parte oue io era molto pauroso per la sua inne ffabile chortesia la qu-e oggi meritata nello grande secolo mi salutoe uirtudiosamente . tanto che a nme parue uedere allora tuttj li-terminj della beatitudine .
[13] l-ora che-l suo do lcissimo salutare mi giunse era fermamente nona di quel giorno . Et pero che quella fu la-prima
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