VNC [c. 58r]
menbrandouj cholej chu uoj piangieste . |
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la uostra uanita mi-fa pensare . |
E-spauentamj si . ch-i temo forte . |
del-uiso d-una donna che-uj mira . |
uoj non doureste maj se-non-per morte . |
la uostra do nna ch-e-morta obliare . |cosi diciea -l mie chore . e-ppoi sospira |
[Capitolo 27]
[1] Recommi la-uista di questa donna in-si noua condizione che-mo lte uolte e-pensaua si ccome persona che-troppo mi-piaciesse e-ppensaua di-lej cosi . questa e una donna gientile . bella . giouane . et sauia . Ed-e apparita forse per uolontade d-amore. accio che-lla-mia uita si riposi . et molte uolte pensaua piu amorosamente . tanto che-l chuore chonsentiua in-luj cioe nel suo ragionare .
[2] et quand-io auea consentito cio . et Io mi-pensa ua si ccome dalla-ragione mosso . et dicieua fra me medesimo dio che-pensero e questo . che in-chosi uil-modo uuole chonsolare me . e-non mmj lascia quasi altro pensare .
[3] poi si rileua un a ltro pensero e dicie a-(m)me or tu-sse stato in-tanta tribulazione perche non uuogli tu ritrartj te di tanta amaritudine . tu uedi che-questo e-uno spiramento d-amore che-(n)ne recha li disirj d-a more dinanzi . e d-e-mosso da-chosi gientil parte com-e quella degli-occhi della donna che-ttanto pietosa mostra ta .
[4] onde Io auendo cosi piu uolte conbattuto in-me medesimo anchora ne-uo lli dire alquante parole et pero che-lla-battaglia di-pen sierj uincieano choloro che per lej parlauano mi-parue che si-conuenisse di-parlare a-llej . et dissi questo sonetto . lo qual comincia . Gientil pensiero . et dico gientile in-quanto ragionaua di gentile donna . che-per altro era uilissimo .
[5] in-questo sonetto foe io due partj di-me secondo che-I-miej pensierj erano divisi . l-una parte chiamo chuore . Cioe lo appetito . l-altra chiamo l-anima . cioe la-ragione . E-dico come l-uno dicie coll-altro . et che-dengno sia di-chiamare l-apettito chuore . e-lla-ragione anjma . Assai e-manifesto a-cho loro a-chuj mi-piacie che-cio sia aperto .
[6] uer>o<-^ e^ che-nel-predetto sonetto
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