VNM [c. 35v]
[c. 35va] mo in-meçço di-due gentile donne le quale erano de-piu longa etade. Et passando per-una uia uolse li-occhi uer so quella parte ou-io era molto pau roso. et-per-la sua ineffabile cortesia la quale oggi-e meritata nel grande secolo mi-salutoe uirtuosamente tanto che-me parue alora uede(re) tutti li-termini de-la-beatitudine.
[13] l-ora che lo-suo dolcissimo salutare mi-giun se era fermamente nona di-quello ** giorno e-pero che quella fu la prima uolta che-le-sue parole uennero a-le miei orecchi/ presi tanta dolceçça che come inebriato mi partio da-le-gen ti et-ricorso a-lo solingo luogo d-una mia camera posimi a-pensare di questa cortesissima.
[14] et-pensando di-lei mi-sopragiunse uno soaue son no nello quale m-aparue una marauilglosa uisione. che me pa rea uede(re) ne-la mia camera una nebile di-colore di-fuoco. dentro a la-quale io-descernea una figura d-u no segnore di-pauroso aspecto a-chi la-guardasse et-pareame con tanta leti tia quanto a-se che-mirabile cosa era e-ne-le sue parole dicea molte co se le-quali io non intendea se-non po che tra le-quali io intendea queste. §Ego dominus tuus.
[15] ne-le-sue braccia mi parea uede(re) una persona dormire nuda. saluo che in uolta mi-parea in-uno drappo sanguingno legera mente. la-quale io riguardando mol to intentiuamente conobbi ch-era la-donna de-la salute la-quale m-a uea lo-giorno dinançi dingna to di-salutare.
[16] E-nell-una de-le-ma ni mi-parea che-questi tenessi una-cosa la-quale ardesse tucta et-pareami che mi dicesse queste
[c. 35vb] parole. §Vide cor-tuum.
[17] Et quand-elli era stato alquanto parea che des uegliasse questa che dormia. et tanto se-ssforçaua per-suo ingengno che-la facea mangiare questa cosa che-in-mano li-ardea. la-quale ella mangiaua dub>o<^i^tosamente.
[18] Apresso cio poco dimoraua che-la-sua letitia si conuertia in-amarissimo pianto/ et-co si piangendo si-ricoglea questa donna ne-le-sue braccia. et con-essa mi parea che-si ne-gisse uerso lo-cielo onde io soste nea si-grande angoscia che lo-mio de bolecto sonno non poteo sostenere. ançi se-ruppe e-fui disuelgliato.
[19] et imantenen te comincia a-pensare. E-troua che l-ora ne-la quale m-era questa uisione apparita era stata la-quarta de-la-nocte. si-che appare manifestamente ch-ela fue la-prima hora de-le noue ultime hore de-la-nocte.
[20] et-pensando io a-ccio che m-era apparuto propuosi de-farlo sentire a-molti li-quali erano famosi tro uatori in-quello tempo. et-con cio fosse cosa che io auesse gia ueduto per me medesimo l-arte del-dire parole per-rima proposi di-fare uno sonetto nel-quale io-salutasse tucti li-fedeli d-amore. et pregandoli che giudicassero la-mia uisione scripsi a-lloro cio che io-auea nel-mio sonno ueduto. Cominciai allora questo sonecto lo-quale comin cia. A-ciaschuna alma presa.
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A-Ciascuna alma presa et-gentile core |
nel-cui cospecto uene lo-dire presente. |
In cio che-me riscriuano suo paruente |
saluto i-llor segnor cioe amore. |
[22]
Gia-erano quasi ch-aterzate l-ore |
del tempo che omne stella n-e-llucente. |
Quando m-aparue amor subitamente |
cui essença me(m)brare mi-da horrore. |
[23]
Alegro mi se(m)braua amor tenendo/° |
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