VNS [c. 13r]
furon gli primi che-dissero in-lingua di-si
[6] Et lo primo che-disse et comincio a-dire si-come poeta uolgare si-mosse pero che uolle dare ad intende(re) le-sue parole a-donna alla-quale era mala geuole d-intende(re) li-uersi latini/ Et questo e contro a-coloro che-rimano sopra altra materia che amorosa/ con-cio sia cosa che cotale modo di-parlare fosse dal-principio trouato per dire d-amore
[7] Onde con-cio sia cosa che alli poeti maggiore licentia sia conceduta di parlare ** che a-li prosaici dictatori/ Et questi dicitori per rima non siano altro che poeti uolgari/ de gno et ragioneuole e che a-lloro sia magiore licentia largita di parlare che agli-altri poeti uolgari et parladori per uolgare Onde se alcuna figura o-colore rectorico e conceduto a-li poeti/ * *conceduto e
a-li rimatori
[8] dunque se-noi uedemo che-lli poeti anno parlato alle cose inanimate si come auessero senso et ragione et fattele parlare insieme et non solamente cose uere ma cose non uere che detto anno di-cose le-quali non sono che parlino/ Et e/ detto-che molti accidenti parlano si-come se fossero sostantie et huomini/ degno e lo-dicitore per-ri ma di-fare somigliante/ ma non sanza ragione alcuna/ ma con-ragione la-quale pos cia sia possibile d-aprire per prosa/
[9] che-gli poeti abbiano cosi parlato come decto e appa re per uirgilio lo-quale dice che I>o<^u^no cioe una dea nemica degli throiani parlo ad eolo signiore degli-uenti quiui nel primo dello eneida/ Eole nanque tibi Et questo signo re rispuose quiui/ tuus o regina quid optes explorare labor michi iussa capescere fas est per questo medesimo poeta parla la-cosa che non-e animata alle cose animate nel secondo dell-eneida quiui. Dardani de duri/ per lucano parla la-cosa animata a-la cosa in animata quiui Multum romani tamen debes cuilibet armis. Per oratio parla l-uomo alla sua scientia medesima si-come ad-altra persona/ Et non solamente sono ** parole d-oratio ma-dicele quasi recitando lo-modo del-bono homero/ quiui nella sua poetria/ Dic michi musa uirum/ Per ouidio parla amore si come fosse persona humana/ nel principio del-libro c-a nome libro di-rimedio d-amorequiui bella m(ichi) uideo bella pa rantur ait Et per questo puote essere manifesto a-chi dubita in alcuna parte di-que sto mio libello
[10] Et accio che non-ne pigli alcuna baldanza persona grossa/ dico che ne-gli poeti parlauano cosi sanza ragione ne quegli che rimano deono cosi parlare non-a uendo alcuno ragionamento i-lloro di-quello che-dicono pero che grande uergognia ** sarebbe a-colui che co(m)pone cose sotto questa di-ffigura o-di-colore rectorico/ e poscia do mandato non sapesse denudare le-sue parole da cotale uesta in guisa che-auessero uera ce intendimento Et questo mio primo amico et io ne sapemo bene di-quelli che-co si rimano stolta mente
[Capitolo 17]
[1] Questa gentilissima donna di-cui e-ragionato nelle prece dente parole uenne in tanta gratia de-le genti/ che quando passaua per uia le persone correuano a-uedere lei Onde mirabile letitia me-ne giugnea al-core et quando ella fosse presso ad alcuno tanta honesta giugnea nel-cuore di-quello che none ardia di-leuare gli-ochi ne di-rispondere al-suo saluto Et di-questo molti si-come ex perti mi potrebbono testimonare a-chi no-llo credesse/
[2] Ella coronata et uestita d-umil ta s-andaua nulla gloria mostrando di-cio ch-ella uedea et udia/ diceano molti poi che-passata era questa non-e femina anzi [lacuna] e una marauiglia che benedetto sia quel signore che si-mirabilemente sa operare
[3] Io dico ch-ella si-mostraua si-gen tile et si piena di-tutti gli-piaceri che quegli che-lla mirauano comprendeano in-loro/
|