VNS [c. 6r]
[c. 6ra]simo salutare nello quale staua tutta la mia beatitudine
[3] Et usciedo alquanto del-propo sito presente uoglio dare a-intendere quello che-lo suo salutare in me uirtuosa mente adoperaua/
[4] dico che quando ella apparia da parte alcuna per la speranza della mirabile salute nullo nemico mi-rimanea/ anzi mi giugnea una fiama di-caritade la-quale mi-facea per donare a-chiunque m-auesse of feso/ et chi allora m-a uesse bene dimandato di cosa alcuna la mia risponsione sarebbe stata solamente amore con-uiso uestito d-u miltade/
[5] et quando ella fosse alquanto apro pinquata al salutare/ uno spirito d-amore distrugiendo distrugiendo tutti gli-altri spi riti sensitiui pingea li-debolecti spiriti del uiso/ et dicea loro andate ad-onorare la-don na uostra Et degli si-rimaneano nel-luogo loro et chi-auesse uoluto conoscere amore far-lo potea mirando lo-tremare degli-ochi miei.
[6] Et quando questa gentilissima salute salutaua non che amore fosse tal-mezo che potesse obu(m)brare me la-intollerabile bea titudine/ Ma-egli quasi pe-llo souerchio ** di dolcez^a^ divenia tale che lo mio corpo lo quale era-tutto allora sotto lo-suo regimento molte uolte si-moueano come cosa graue inanimata/
[7] si che appare manifesta^^mente^ che nelle sue salute abitaua la-mia beatitu dine/ la quale molte uolte passaua e-re** dundaua la-mia capacitade/
[8] ora tornado allo proposito di-cio che-poi la-mia beatitu dine mi fu negata mi giunse tanto dolo re che partito me da-le-genti in solinga parte andai a-bagnare la terra d-amarissime lagri me
[9] et poi che alquanto mi fue leuato et sollenato questo lagrimare misimi la-mia camera la-oue io pote lamentarmi sanza essere udito et quiui cominciando miseri cordia chiamai alla donna della-corte** sia et dicendo amore aiuta lo-tuo fedele **
[c. 6rb] m-adormentai come un pargoletto battuto/ lacrimando
[10] auene quasi nel-mezo del mio dor mire che-me parue uedere nella-mia camera lungo me sedere un giouane uestito di-bian chissime uestimenta/ et pensando molto >quan< quanto a-la-uista sua mi guardaua la ou-io iacea et quando ^^m-a^auea guardato alquanto pa reami che sospirando mi-chiamasse/ et di ceami queste parole. fili mi tempus est ut preter mictantur simulacra nostra/
[11] Allora mi parue ch-io il-conoscessi pero che-mi chiamaua-co si come assai fiate negli miei sonni m-auea gia chiamato et riguardandolo pareami che piangesse pietosamente et parea ch-aten desse da-me alcuna parola. Ond-io assicuran domi cominciai a-parlare cosi con-esso et dis si/ Segniore de-la-nobilitade et per che piangi tu si-coral mente/ Et quegli mi-dicea ques te parole. Ego ta(m)quam centrum circuli cui simili mo do se habent circumferentie partes tu autem non sic **
[12] Allara pensando alle sue parole mi-parea che m-auesse parlato molto oscuramente/ si-ch-io mi-sforzaua di-parlare et diceagl^^i^ queste paro le Che e-cio signor che mi parli cosi obscura mente. Et quegli mi-dicea in-parole uulgari non dimandare piu che utile ti-sia/
[13] et pero co minciai allora co-llui a-ragionare della sa lute la-quale mi-fu negata et demandollo del la-cagione/ Onde-in-questa guisa mi-fu da-l lui risposto questo/. nostra beatrice udio d>a<^e^-te da-certe persone ragionando che-la donna la-quale io ti-nominai nel camino degli sospiri riceuea da-te alcuna noia/ Et pero questa gentilissima la-quale e contraria di-tutte le-noie non degno di-salutare la-tua persona/ temendo non fosse noiosa/
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Onde con-cio sia-cosa che uerace mente sia conosciuto per-lei alquanto lo tuo secre to per lunga consuetudine/ Voglio che tu di chi certe parole per-rima nelle-quali tu comprehen di la forza ch-io tegno sopra te per-lei. Et-come tu fossti suo tostamente della pueritia tua
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