Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNV  [c. 25]

questa non-e femina anci e de-li-bellissimi angelli del-cielo. E-altri diceano questa e una marauigla che benedetto sia quel segnore che-ssi mirabil mente sae operare. [3] Io dico che ella si mostraua si gientille e-si piena di tutti li piaceri/ che quelli che la-mirauano co(m)prendeano in loro una dolçeça honesta e soaue tanto che ridire no-llo sapeano. Ne alcuno era lo-quale potesse mirare a lei che nel principio nol conuenisse sospirare. [4] Queste e piu mirabelle cose da-lei procedeano u(ir)tuosa mente. onde io pensando a-cio uolendo repiglare lo stillo de-la soa loda/ propuosi de dicere parole ne-le quali io dessi ad-entendere de-le sue mirabilli et excellenti operacioni. Accio che non pur a-coloro che-la poteano sensibelmente ueder/ ma-li altri sapeano di-lei quello che le-parole ne possono fare intendere. Alora dissi questo sonetto tanto gientille.
[5]  Tanto gentille e-tanto honesta pare/ | la donna mia quand-ella altrui saluta. |
C-ogne lingua diven tremando muta/ | e-lli-ochi no-l-ardiscono di guardare. | [6]  Ella si-ua sentendosi laudare/ | benigna mente d-umelta uestita. |
E pare che sia una cosa Venuta/ | di cielo in terra a-miracol mostrare. |
[7]  Mostrasi si piacente a-chi la-mira/ | che-da per li-ochi una dolçeça al-core/ | che-ntender no-la-po chi-no-la proua. |
E pare che della soa labia si-moua/ | uno spirito soaue pien d-amore/ | che ua dicendo a-l-anima suspira. |
[8] Questo Sonetto e si piano/ a-intendere per quello che narrato e dinanci che non abesogna d-alcuna divisione. E pero lasciando lui dico che questa mia donna uenne in tanta gracia/ che non solamente ella era honorata e laudata. ma per lei erano honorate e laudate molte. [9] Onde io uegendo cio/ e-uolendo manifestare a-chi cio non uedea propuosi anche de dire parole ne-le quali cio fosse significato. E dissi alora questo altro sonetto che comincia. Vede perfetta mente. lo quale narra di-lei come la-soa uertu adoperaua nell-altre/ si come appare nella soa divisione.

[10]  Vede perfecta mente ogne salute/ | chi la-mia donna tra-lle donne uede. |
Quelle che uanno con lei son tenute/ | di bella gracia a-dio render mercede. |
[11]  E soa belta e di-tanta u(er)tute/ | che nulla in uidia a-l-altra ne procede. |
Anci le face andar seco uestute/ | de-gentilleça e d-amore e-de fede. |
[12]  La uista soa fa ogne cosa humile/ | e-non fa sola se parere piacente/ | ma ciascuna per lei riceue honore. |
[13]  Ed-e-nnegli-ati soi tanto gentille/ | che nesun la si puo recare a-mente | che non sospiri in dolçeça d-amore. | [14] 




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT