VNV [c. 26]
Questo Sonetto a-tre parti/ nella prima dico tra-che gente questa donna piu mirabel parea. Ne-la Seconda dico si come era graciosa la-soa co(m)pagnia. Ne-la terça dico di quelle cose che u(ir)tuosa mente operaua in altrui. la Seconda parte comincia quiui. quelle che uanno. la-terça quiui. e-soa beltate.
[15] Questa Vltima parte si-divide en-tre/ Nella prima dico quello che operaua nelle donne/ çoe per loro medesmo Nella Seconda dico quello che operaua in loro per altrui. Nella terça dico che non solamente ne-le don[lacuna meccanica] ma in tute le-persone/ e non solamente ne-la sua presentia. ma ricordandosi di-lei mirabelmente operaua. la Seconda comincia quiui. la-uista. la terça quiui e-ne-li-acti.
[Capitolo 18]
[1] Apresso cio cominciai a-pensare Vn giorno Sopra quello che detto auea de la-mia donna/ cioe in questi due sonetti precedenti/ E-uegendo nel mio pensero che io non auea detto di quello che al-presente tenpo adoperaua in me/ pareami defectiuamente auere parlato.
[2] E-pero propuosi de dire parole ne-le quali io dicesse come me parea essere disposto a-la soa operatione e-come operaua in me la-soa u(ir)tute. E non credendo potere cio narare in breuitate di sonetto cominciai alora una canzone la-quale comincia.
[3]
Sj lungiamente m-a tenuto amore/ |
e-costumato a-la soa segnoria |
che-ssi com-elli m-era forte in pria/ |
cossi mi sta Soaue ora nel cuore. |
[4]
Pero quando mi tolle si-l ualore |
che li spiriti par che fugan uia/ |
alor sente la-fralle anima mia |
tanta dolçeça che-l uiso ne [lacuna]
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Poi prende amore in me tanta uirtude |
che-fa li-mei sospiri gire parlando/ |
et escon fuor chiamando/ |
la donna mia per darmi piu salute/ |
[5]
questo m-auene ouunque ella mi-uede/ |
e-si-e cosa humile che-l nol si-crede. |
[Capitolo 19]
[1] Quomodo sedet sola ciuitaS plena populo/ facta est quasi uidua/ domina gencium. Io era nel proponimento ancora di questa cançone/ e-co(m)piuta n-auea questa soprascripta stancia/ quando lo segnore de-la Iustitia chiamoe questa gentillissima/ a-gloriare Sotto la insegna di quella regina benedetta Virgo maria/ lo cui nome fue en-grandissima reuerencia ne-le parole di questa beatrice beata.
[2] E-auegna che forse piacerebbe a-presente tractare alquanto de-la soa partita da noi/ non-e lo-mio entendimento di tractare qui per tre ragioni. La prima e-che-cio non-e del presente proposito/ se Volemo guardare nel-prohemio che precede questo libello. la seconda si-e che posto che fosse dal presente proposito. Ancora non sarebbe suficiente la-mia lingua a-tractare come si conuerebbe di cio. la terça si-e che posto che fosse l-uno e-l-altro/ non-e con ueneuole a-me tractare di-cio/ per quello che tractando conuerebbe esere me laudatore de-me medesimo/ la quale cosa e al postuto biasimeuole a chi lo-fa. E pero lascio cotale tractato ad-altro chiosatore.
[3] Tuta uia pero che molte uolte/
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