Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNV  [c. 27]

lo numero del noue a-presso luogo tra le parole dinanci/ onde pare che sia non sença ragione et ne-la soa partita cotale numero pare che auesse molto luogo. Conuenesi di dire quindi alcuna cosa/ acio che pare a-lo proposito di conuenersi. Onde prima dicero come ebbe luogo nella soa partita/ e-poi n-asegnero alcuna ragione/ per che questo numero fue a-lei cotanto amico. [4] Io dico che secondo l-usança d-arabia. L-a nima soa si partio nella prima hora del nono giorno del-mese. E secondo l-usança di syria/ ella si partio nel nono mese de l-anno/ pero che lo primo mese e Iui/ Thisirim primo/ lo quale e a-noi Otobre. E secondo l-usança nostra ella se partio in quello anno de-la nostra in dicione/ cioe de li-anni domini in cui lo-perfetto numero noue uolte era co(m)piuto in quello centinaio/ nel quale in questo mondo ella fue posta. E ela fue de-li cristiani de-lo terço decimo centinaio. [5] per che questo numero fosse in tanto amico di lei questa potrebbe essere una ragione. Con-cio scia cosa che secundo Tholomeo/ e secondo la cristiana ueritade/ noue siano li-cieli che-sse muouono. E secondo comune oppinione astrologa/ li detti cieli adoperino qua giu secondo la-loro habitudene in sieme/ questo numero fue amico di lei per dare a-intendere che nella soa generacione tuti et nuoue li cieli mobilli perfetissima mente s-aueano in sieme/ [6] questa e una ragione di-cio. Ma piu sotilmente pensando e secondo la-infalibelle ueritade questo numero fue ella medesima per similetudine/ dico et cio in tendo cosi/ lo numero del-tre/ e-la radice del noue/ pero che sença numero alcuno altro/ per se medesimo fa noue si come uedemo manifesta mente/ che tre uia tre fa noue donque se-lo tre e-factore per se medesimo del noue/ e-lo factore per se medesimo de li miracoli. Et tre/ cioe padre/ e figlo/ et spirito Sancto/ li -quali sono tre e-uno donna foe aco(m)pagnata da questo numero del-noue/ a-dare ad-intendere ch-ela era nnoue/ cioe uno miracolo/ la cui radice/ cioe del-miracolo/ E solamente la-mirabile trinitade/ [7] forse ancora per piu sotile persona si-ue darebbe piu sotile ragione in cio/ Ma questa e quella che piu mi piace/ e che io no ueggio. [8] Poi che fue partita da questo secollo rimase tuta la-sopradetta citade quasi Vedoa/ despogliata da ogni dignitade Onde io ancora lagrimando in questa desolata citade/ Scrissi a-li principi de-la terra alquanto de-la soa conditione/ pigliando quello cominciamento di yeremia propheta. Quomodo sedet sola ciuitaS. E questo dico per cio ch-altri non se marauiglino per ch-io l-abia alegata di sopra/ quasi come etratta da-la noua matera che uene apresso. [9] E se alcuno Volesse me riprendere di-cio che non scriuo qui. [lacuna] onde con cio scia cosa che le-parole che




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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