Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
backforward

VNV  [c. 9]

uia di-costoro cioe la-oue tutti s-acordassero [lacuna meccanica] cioe di chiamare/ e-di-metermi nelle braccia de-la pieta. [7] [lacuna meccanica] rando mi-giunse uolonta de discriuere parole rimate. E dissine [lacuna meccanica] [lacuna meccanica] lo-quale comincia .

[8]  Tuti i-miei penseri parlan d-amore/ | ed-anno in lor si gran uarietate. |
C-altro mi-fa uoler sua podestate | altro folle ragiona il suo ualore. |
Altro sperando ma porta dolçore | altro pianger mi-fa spesse fiate. |
E sol s-accordano in cherir pietate/ | tremando di-paura ch-e-nel core |
[9]  Ond-io no-so dal-qual matera prendi. | e-uorei dire e-non so ch-io me-dica/ | Cossi mi-trouo in amorosa erança |
E se con tutti uoi far acordança/ | Conuenomi chiamare la mia nemica/ | Madonna la-pieta che-mi-difenda. |
[10] Questo sonetto in quatro parte se-deuide. Nella prima dico e-soppongo che tutti li-mei penseri sono d-amore. Ne-la seconda dico che sono diversi e-narro la-loro diversitade. Ne-la terça dico in che tuti pare che-ss-a cordino. Ne-la quarta dico che Volendo dire d-amore non so da-quale pigli matera. E se-lla uoglio pigliare da-tutti con uene che chiami la-mia inimica madonna la pieta E dico madonna quasi per disdegnoso modo di-parlare. La seconda parte comincia quiui. E anno in loro. La tercia quiui. e-sol s-acordano. la-quarta quiui/ ond-io non so. [Capitolo 7]  [1] Apresso la-batallia delli diversi penseri auenne che questa gientilissima uenne in parte oue molte donne gientille erano adunate/ a-la-quale parte io fui conducto per amica persona credendosi fare a me grande piacere in quanto mi menaua la-oue tante donne mostrauano le loro belleze. [2] Ondo io quasi non sapiendo a-che fossi menato e-fidandomi ne-la persona la-quale in-suo amico a-le stremitadi de-la uita conducto auea. dissi a-lui per che semo-nui uenuti a-queste donne. Allora quelli mi-disse per far si ch-ele siano degnamente seruite. [3] E lo uero e che adunate quiui erano a la-co(m)pagnia d-una gientille donna che disposata era lo-giorno. E pero secundo l-usança de-la sopradetta citade/ conuenia che-le facessero co(m)pagnia nel primo sedere a-la-mensa che faciea nella magione del suo sposo nouello. Si-che io credendomi fare piacer di-questo amico propuosi di stare al seruigio delle donne nella-soa co(m)pagnia. [4] E nelle fine del-mio proponimento mi parue sentire uno mirabile tremore in cominciare nel-mio petto da la-sinistra parte/ e-distendersi di subito per tutte le-parte del mio corpo. Alora dico che io poggiai la mia persona simulata mente ad una pintura la-quale circundaua questa magione. e-temendo non altri si fosse acorto del-mio tremare/ leuai li-ochi e-mirando le donne uidero tra loro la gientillissima beatrice. [5] Alora fuoro si distructi li mei spiriti per la força che amore prese ueggiendosi in tanta propinquitade a la




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT