Beatrice
Edizione interpretativa 
 
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VNK  [Capitolo 25]

[1] §Avenne poi che llà 'vunque questa donna mi vedea/ sì ssi facea d'una vista pietosa e d'una vista e d'un colore palido quasi come d'amore/ onde molte fiate mi richordava de la mia nobilissima donna/ che di simile colore si mostrava tutta via/ [2] e certo molte volte non potendo lagrimare né sfogare la mia trestitia/ io andava per vedere questa pietosa donna/ la quale parea che tirasse le lagrime fori de li miei occhi per la sua vista. [3] e però mi venne volontà di dire anche parole parlando a llei/ e dissi questo sonetto lo quale comincia. Cholor d'amore. ed è piano sança dividerlo per la sua precedente ragione. e questo è desso.
[4]       CHolor d'amore e di pietà sembianti/
non preser mai così mirabilmente.
viso di donna per veder sovente.
occhi gentili o dolorosi pianti.
chome lo vostro qualora davanti/
vedetevi la mia labbia dolente/
sì che per voi mi vèn chosa a la mente/
ch'io temo forte no' lo chor si schianti/
[5]       Io non posso tener li occhi /
che non reguardin voi spesse fiate.
per disiderio di pianger ch'elli ànno/
E voi cresceste sì loro volontate.
[c. 25r]che della volgla si consumâr tutti/
ma lagrimar dinançi a voi non sanno%



Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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