VNTo [Capitolo 5]
[1] Appresso la mia ritornata mi misi ad cercare di questa donna che il mio signore m'avea nominata nel cammino de' sospiri et acciò che 'l mio parlare sia più brieve dicho che in poco tempo la feci mia difesa tanto che troppa gente ne ragionava oltre li termini della cortesia onde molte fiate mi pesava duramente/
[2] et per questa cagione ciò è di questa soperchievole boce che parea che mmi infamasse vitiosamente/ quella gentilissima la quale fu distruggitrice di tutti li vitij et reina delle virtù passando per alcuna parte mi negò il suo dolcissimo salutare nel quale stava tutta la mia beatitudine.
[3] Et uscendo alquanto del proposito presente voglio dare [c. 32v]ad intendere quello che il suo salutare in me virtuosamente operava**
[4] Dico che quando ella appariva da parte alcuna per la sperança de la mirabile salute nullo nemico mi rimanea/ ançi mi giugnea una fiamma di carità la quale mi facea perdonare ad chiunque m'avesse offeso/ et chi allora m'avesse dimandato di cosa alcuna la mia risponsione sarebbe stata solamente amore/ con viso vestito d'umiltà/
[5] et quando ella fosse alquanto proximana al salutare/ uno spirito d'amore distrugendo tutti gli altri spiriti sensitivi/ pingeva fuori li deboletti spiriti del viso/ et dicea loro andate ad honorare la donna vostra. et egli si rimanea nel luogo loro. et chi avesse voluto conoscere amore fare lo potea mirando il tremare degli occhi miei.
[6] Et quando questa gentilissima salute salutava non che amore fosse tal meço che potesse obumbrare ad me la intollerabile beatitudine/ ma egli quasi per soverchio di dolceça divenia tale che lo mio corpo lo quale era tutto allora sotto il suo reggimento molte volte si movea come cosa grave inanimata.
[7] Sì che appare manifestamente che nelle sue salute habitava la mia beatitudine. La quale molte volte passava et redundava la mia capacitade.
[8] Hora tornando al proposito dico che poi che la mia beatitudine mi fu negata mi giunse tanto dolore che partitomi dalle genti in solingha parte andai ad bagnare la terra d'amarissime lagrime.
[9] Et poi che alquanto mi fu sollenato questo lacrimare/ misimi nella mia camera là ove io potea lamentarmi sença essere udito/ et quivi chiamando misericordia alla donna della cortesia/ et dicendo amore aiuta il tuo fedele m'adormentai come uno pargoletto battuto lagrimando.
[10] Advenne quasi nel meço del mio dormire che mi parve vedere nella mia camera lungo me sedere uno giovane vestito di bianchissime vestimenta et pensando molto quanto alla vista sua mi raguardava là ove io giacea. et quando m'avea guardato alquanto pareami che sospirando mi chiamasse et diceami queste parole. Filij mi tempus est ut pretermictantur simulacra nostra.
[11] Allora mi parea che io il conoscessi però che mi chiamava così come assai fiate nelli miei sonni m'avea già chiamato/ et raguardandolo parvemi che piangesse pietosamente/ et parea che attendesse da me alcuna parola. onde io assicurandomi cominciai a parlare [c. 33r]così con esso/ Signore della nobiltà et perché piagni tu? et quegli/ mi dicea queste parole. Ego tanquam centrum circuli cui simili modo se habent circumferentie partes/ tu autem non sic.
[12] Allora pensando alle sue parole mi parea che m'avesse parlato molto oscuramente sì che io mi sforçava di parlargli/ et diceagli queste parole. Che è ciò signore che parli con tanta obscurità? Et quegli mi dicea in parole volgari. non dimandare più che utile ti sia.
[13] et però cominciai con lui ad ragionare della salute la quale mi fu negata et domanda'lo della cagione/ onde in questa guisa da lui mi fu risposto. Quella nostra beatrice udì da certe persone di te ragionando che la donna la quale io ti nominai nel cammino de' sospiri ricevea da te alcuna noia et però questa gentilissima la quale è contraria di tutte le noie/ non degnò salutare la tua persona temendo non fosse noiosa.
[14] onde con ciò sia cosa che veracemente sia conosciuto per lei alquanto lo tuo segreto per lunga consuetudine/ voglio che tu dichi certe parole per rima nelle quali tu comprendi la força che io tegno sopra te per lei. et come tu fosti suo tostamente da la tua pueritia et di ciò chiama testimone colui che il sa/ et come tu prieghi lui che egli ^gliele dicha et io che sono quegli volontieri le ne ragionerò. et per questo sentirà ella la tua volontà/ la quale sentendo conoscerà le parole degl'ingannati.
[15] Queste parole fa che sieno quasi un meço/ sì che tu non parli a llei inmediatamente/ che non è degno/ et non le mandare in parte alcuna sança me/ ove potessero essere intese da llei ma falle adornare di soave armonia/ nella quale io sarò tutte le volte che farà mestiere.
[16] Et dette queste parole disparve et il mio sonno fu rotto. Onde io ricordandomi trovai che questa visione m'era apparita nella nona hora del dì et ançi che io uscissi di questa camera proposi di fare una ballata nella quale seguitassi ciò che il mio signore m'avea inposto et feci poi questa ballata.
[17]
BAllata io vo' che tu ritruovi amore?
et con lui vadi ad madonna davante?
sì che la scusa mia la qual tu canti?
ragioni poi con lei il mio signore?
[18]
Tu vai ballata sì cortesemente?
che sença compagnia? ;
dovresti avere in tutte parti ardire?
ma se tu vuogli andar sicuramente?
ritruova l'amor pria?
ché forse non è buon sença lui gire?
Però che quella che tti deve udire?
se tu di lui non fossi acompagnata?
leggieramente ti faria disnore?
[c. 33v][19]
Con dolce sono quando se' con lui?
comincia este parole?
appresso che avra' chesta pietate?
madonna quegli che mi manda ad voi?
quando vi piaccia vuole?
se egli à scusa che lla m'intendiate?
Amore è qui che per vostra biltate?
lo face come vuol vista cangiare?
dunque per che gli fece altra guardare?
pensatel voi da che non mutò 'l core
[20]
madonna lo suo core è stato?
con sì fermata fede?
ch'a voi servir l'à 'pronto ogni pensiero?
tosto fu vostro et mai non s'è smagato
se ella non ti crede?
dì che domandi amor se egli è vero?
Et alla fine falle humil preghiero?
lo perdonare se lle fosse ad noia?
che mmi comandi per messo ch'io moia?
et vedrassi ubidir ben servidore?
[21]
Et dì a colui ch'è d'ogni pietà chiave?
avanti che sdonnei?
che le saprà contar mia ragion bona?
per gratia della mia nota soave?
riman tu qui con lei?
et del tu' servo ciò che vuoi ragiona?
Et s'ella per tuo priego li perdona?
fa che gli adnunti un bel sembiante pace?
[22]
gentil ballata mia quando ti piace?
movi in quel punto che tu n'agi honore;
[23] § Ballata. et c. etera questa ballata si divide in tre parti. nella prima dico a llei ove ella vada et confortola però che vada più sicura et dico nella cui compagnia si metta se vuole sicuramente andare et sença pericolo alcuno nella seconda dico quello che a llei s'appartiene di fare. nella .iij. la licentio del gire quando vuole raccomandando lo suo movimento nelle braccia della sua fortuna. la .ij. parte comincia quivi con dolce sono la .iij. quivi gentil ballata.
[24] Potrebbe già l'uomo opporre contro ad me/ et dire che non sapesse ad cui fosse il mio parlare. in seconda persona però che la ballata non è altro che queste parole che io parlo / et però dico che questo dubbio io lo 'ntendo solvere et dichiarare in questo libello/ ancora in parte più dubbiosa et allora intenda qui chi qui dubita chi qui volesse opporre in questo modo.
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