VNC [c. 36r]
parte mi nego lo suo dolcissimo salutare . Nel-quale staua tutta la mia beatitudine
[3] e d-usciendo alquanto del-proposito presente uoglio dare a dd-iuedere quello che llo suo salutare in me uertudiosamente adoperaua .
[4] dico quan d-ella apparia da-pparte alcuna per la-speranza della mirabile salute nullo nemico mi-rimanea . anzi mi giungiea una fianma di caritade la quale mi faciea perdonare a-chiunque m-auesse offeso . E chi allora m-aue sse adimandato di-cosa alcuna la mia risponsione sa rebbe stata solamente . amore . . chon uiso uestito d-u militade /
[5] E quand-ella fosse alquanto propinqua al salutare uno spirito d-amore distuggiendo tuttj gli a ltri spirtj sentiuj . piangieua fuorj li debolletti spirtj del-uiso e diciea loro . Andate ad-onorare la donna uostra Ed-egli si rimanea nel-luogo loro . E-chi auesse uoluto conosciere amore . farlo potea mirando lo tremare de gli-ochi miej .
[6] E-quando questa gientilissima salute salutaua . Non-c-amore fosse tal-mezzo che-potesse-o bumbrare a (m)me la intollerabile beatitudine . ma-egli quas per souerchio di-dolciezza . divenia tale che-l-mio co rpo lo quale era tutto allora sotto lo suo reggimento molte uolte si mouea come cosa graue innanimata
[7] si cche appare manifestamente che-nelle sue salute . Abitaua la mia beatitudine . la-quale molte uolte passaua e-redundaua la-mia capacitade .
[8] Ora tornando allo proposito dico che ppoi che-lla mia beatitune mi-fue negata . mi giunse tanto dolore che-ppartito me dalle gientj in-solingha parte andaj a-bbangniare la-terra d-amarissime lagrime
[9] e-ppoi che alquanto mi-fu ssolleuato questo lagrimare missimi nella mia camera la ou-io potea lanmentarmj sanz-esere udito e quiuj chiamando misericordia alla donna della-cortesia . E-diciendo amore
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