VNC [c. 33r]
lo-mio spirito naturale a d-essere i(n)pedito nella sua o per azione pero che ll-anima era tutta data nel-pensare di questa gentilissima . onde io divennj in picciolo tenpo poi di ssi fralle et deboli condizionj che a moltj mia amicj pe nsaua della-mia uista . et moltj pieni d-inuidia gia si pro cacci au ano di sapere di me quello ch-io uo leua del tutto cielare a d altrj .
[4] Et Io accorgendomi del-maluagio doma ndare che (m)mi facieano per la-uo lonta de d-amore . lo quale mi-comandaua secondo lo consiglio della ragione . rispodea loro che amore era quello che-m-auea cosi gouernato. dicie a d-amore pero ch-io portaua nel-uiso tante delle-sue insegnie che questo non-si-poteua ricorrere /.
[5] E-quan do mi domandauano per chuj t-a cosi distrutto questo amore . E-Io sorri dendo gli ghuardaua e-nulla dicieua loro .
[6] Vn giorno auenne che questa gentilissima sedeua in pa rte oue s-udivano parole della regina della gloria . et Io era in uolgo del quale Io uedeua la gloria della mia beatitudine . e-nel-mezzo di lej et di-me per la ritta linea sedea una gentil donna di molto piacieuole aspetto. la quale mi miraua spesse uolte marauigliandosi . del mio ghuardare . parea che-ssopra-llej terminasse .
[7] Onde che moltj s-accorsero del- suo mirare . e in tanto ui fue posto mente che pparendomi di questo luogo mi sentio dire apresso me uedi la-cotal donna distruggie la-per sona di co tuj . et nominandola intesi che dicieano di colej che in-mezzo era stata nella linea ritta che-mouea dalla gientilissima beatricie . e-tterminaua negli-ochi miej
[8] allo ra mi confortai molto assichurandomi inpercio che -l-secreto nonn-era comunicato lo giorno altruj per-mia uista e inmantanente pensai di fare questa gientil donna schermo della ueritade e ttanto ne-mo strai in poco di tenpo fue creduto sapere dalla-piu gente che di- me ragionauano
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