Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNK  [c. 25r]

che-della uolgla si-consumar tutti/ | ma-lagrimar dinançi a-uoi non-sanno% |
[Capitolo 26]  [1] §Io uenni a-tanto per-la-uista di-questa donna/ che-li-miei occhi si-cominciaro a-dilectare
troppo di-uederla/ onde molte uolte me-ne crucciaua nel-mio cuore/ ed-aueamene
per-uile assai/ [2] onde piu uolte bestemmiaua la-uanitade delli-occhi miei/ e-dicea loro
nel-mio pensiero or-uoi solauate fare piangere/ chi-uedea la-uostra condiçione do
lorosa/ e-ora pare che-uolgliate dimenticarlo per-questa donna che-ui mira/ che-non
mira uoi se-non in-quanto le-pesa de-la-gloriosa donna di-cui piangere solete. ma
quanto potete fare che-io la-ui rimembrero molto spesso. maladecti occhi che-mai
se-non dopo la-morte non-dourebbero le-uostre lagrime auere-restate. [3] E-quando
cosi aueua decto fra-mme medesimo a-li-miei occhi e-li-sospiri m-assaliuano gran
dissimi ed-angosciosi. e-accio che-questa battalgla ched-io auea mecho non-ri
manesse saputa pur dal-misero che-la-sentia/ propuosi di-fare un-sonetto
e-di-comprendere in-ello questa orribile condiçione. E-dissi questo sonetto lo
quale comincia/ l-amaro lagrimare/ ed-ae due parti. [4] Nella prima parlo al
gli-occhi miei/ si-come parlaua il-mio chuore in-me medesimo. Nella seconda
rimuouo alcuna dubitaçione manifestando chi-e/ chi-cosi parla/ E-comincia
questa parte quiui. Cosi dice. [5] potrebbe bene ancora riceuere piu divisioni.
ma-sarebbero indarno/ pero che-e manifesto per-la-precedente ragione. E-questo
e-l-sonetto che-comincia%

[6]  L-Amaro lagrimare che-uoi faceste/ | oi occhi miei cosi lunga stagione. |
facean marauilgliare l-altre persone/ | de-la-pietate come uoi uedeste. |
[7]  ora mi-pare che-uoi l-obliereste/ | s-io fosse dal-mio lato si fellone. |
ch-i-non uen disturbasse ogne cagione/ | membrandomi colei chu-uo piangeste. |
[8]  La-uostra uanita mi-fa pensare/ | e-spauentami si-ch-io temo forte. |
del-uiso d-una donna che-ui mira. | Voi non-doureste mai se-non per-morte: |
la-uostra donna ch-e morta obliare/ | cosi dice-l meo chore e-poi sospira% |
[Capitolo 27]  [1] §Ricontai la-uista di-questa donna/ in-si noua condiçione/ che-molte uolte ne
pensaua si-come di-persona che-troppo mi-piacesse/ e-pensaua di-lei cosi. questa/ e una
donna gentile bella giouane e-sauia e-apparita forse per-uolonta d-amore/ accio
che-la-mia uita si-riposi. e-molte uolte pensaua piu amorosamente/ tanto che-l
cuore consentiua in-lui/ cioe nel-suo ragionare. [2] e-quando io aue consentito cio
e-io mi-ripensaua si-come da-la-ragione mosso e-dicea fra-mme medesimo deo




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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