VNM [c. 42v]
[c. 42va] NElli-occhi porta la-mia donna amore |
per che si fa gentil cio ch-ella mira. |
Ou-ella passa ong-omo uer lei si-gira/ |
et cui saluta fa tremar lo core. |
Si-che bassando-l uiso tucto smore |
et onni suo difecto allor suspira |
Fuggi dinançi a-llei superbia et ira/ |
aiutame donne a-farle honore. |
[3]
Ongne dolceçça onne pensero humile |
nascie nel-core a-chi parlar la sente |
ond-e-laudato chi prima la-uide. |
[4]
Quel ch-ella par quando poco soride |
non si-po dice(r) ne-tener a-mente/ |
si-e nouo maracolo et gentile. |
[5] §Questo sonecto si-a tre parti/ ne la prima dico si-come questa donna riduce in acto questa potentia secondo la-no bilissima parte de-li-suoi occhi. et-ne-la terça dico questo medesimo secondo la nobilissima parte de-la-sua boccha. et intra questi due parti e-una particel la ch-e-quasi domandatrice d-aiuto a la precedente parte et a-la sequente et-co mincia quiui aiutatemi donne. La-terça comincia quiui. Onne dol ceçça.
[6] La-prima si-divide in-tre. che ne la-prima parte ^^ di^co si-chome uir tuosamente fa gentile tucto cio che uede et-questo e-tanto a-dire quanto induce(re) amore in potentia la-oue non-e. ne-la seconda dico come riduce a more ne-li-cuori di tutto coloro cui uede. Ne-la terça dico quello ce poi uir tuosamente adoperi ne-loro cuori. La seconda comincia quiui. Ou-ella passa. La-terça quiui. et cui saluta.
[7] Poscia quando dico Aiutatemi donne. do a-intende(re) a-cui la-mia intentione e-di-parlare chiamando le-donne che m-aiutino onorare costei.
[8] poscia quando dico. ongne dolceçça. dico di-que [lacuna meccanica] edesimo che-detto e ne-la prima parte. secondo due acti de-la-sua bocca.
[c. 42vb] l-uno de-li-quali e-lo-suo dolcissimo par lare. et-l-altro lo-suo mirabile riso. saluo che-non dico di-questo ultimo come adopera ne-li cuori altrui. pero che la me moria non puote riceue(re) lui ne sua o peratione.
[Capitolo 13]
[1] §Apresso cio non molti di-passati. si-co me piaccque al-glorioso sire lo-quale non negoe la-morte a se, colui ch-eri sta to genitore di-tanta marauigla quanta si-uedea ch-era questa nobilissima Bea trice di-questa-uita usciendo a-lo-gloria eternale seno gio-ueracemente.
[2] onde-con cio-sa cosa che-cotale partire sia doloroso a-coloro che-rimangnono et-sono stati amici di-colui che-se-ne-ua et-nulla sia in tima amistade come da bon padre a bon figliuolo et-da filiulo bono a bono padre et questa donna fosse in-altissimo gra do di bontade et lo-suo padre si-come da molti si-crede et uero e fosse bono in-alto grado manifesto (et) che-questa donna fue amarissimamente piena di-dolore.
[3] Et con-cio-sia cosa che secondo l-usanza de la sopra detta cittade donne con-donne ethuomini con-huomini s-adunino a cotale tristitia molte donne s-adu naro cola doue questa beatrice piangea piatosamente. onde io uegendo ritor nare alquante donne da-lei udi dice(re) loro parole di-questa gentilissima co m-ella si lamentaua. tra le-quali paro le udi che-diceano. certo ella piange si-che quale la-mirasse douerebbe mo rire de-pietade.
[4] Allora trapassaro queste donne et-io rimasi in-tanta tristitia che-alcuna lagrima talora bagnaua la-mia faccia onde-io me-ricopria con porre le-mani spesso a-li-miei occhi. et-se non fosse ch-io attedea anche udire di lei pero ch-i era in-luogho onde se-ne-gia no la-magior parte di-quelle donne che da-lei si-partiano io-me sarei nascoso
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