VNM [c. 49r]
[c. 49ra]gliare leuai li-occhi per-uede(re) se-altri me uedesse. Allora uidi una gentile donna giouane et-bella molto la quale da u na finestra mi-riguardaua molto pieto samente quanta a-la-uista si-che tutta la-pieta parea in-lei accolta.
[3] onde-con cio-sia-cosa che-quando li-miseri >uegio< uegiono di loro compassione altrui piu tosta si-muouono a-lagrimare quasi come di-se stessi auendo pieta te. io senti allora cominciare li-miei occhi a-uole(re) piange(re). et-pero-temendo de non uolere mostrare la-mia uile uita mi-parti d-inanzi alli-occhi di-questa gentile. et-diceua poi fra-me medesimo e-non po essere che-con-quella pietosa donna non sia nobilissimo amore.
[4] et-pero propuosi di dire uno sonecto ne lo-quale io parlassi a-llei et-conchiudis se in-esso tutto cio che narrato e-in-questa ragione. et pero che per questa ragione e assai manifestamente no-lo dividero et-comincia.
[5]
VIdero li-occhi miei quanta pietate/ |
era uenuta en-la-nostra figura. |
Quando guardaste li-acti e-la statura/ |
ch-io faccio per-dolore molte fiate/ |
[6]
§Allor m-accors-io che uoi pensauate. |
la-qualita de-la-mia uita obscura. |
Si-che mi giunse ne-lo core paura |
de-dimostrare con-li-ochi mia uiltate. |
[7]
Et tolsimi d-inanzi a-uoi sentendo/ |
che-si-mouean le-lagrime dal-core/ |
ch-era somosso de-la-uostra uista. |
[8]
Io-dicea poscia ne-l-anima trista/ |
ben-e con-quella donna quello amore/ |
lo-quale mi face andare cosi piangendo. |
[Capitolo 25]
[1] Auenne poi che-la-ouunque questa donna-mi-uedea si facea d-una uista pietosa et-d-un colore palido quasi come d-amore onde molte fiate mi ricorda ua de-la-mia nobilissima donna che di simile colore si-mostraua tutta uia.
[2] et certe molte uolte non potendo lagrimare
[c. 49rb] ne disfogare la-mia tristitia io andaua per-uede(re) questa piatosa-donna. la-quale parea che tirasse le-lagrime fuori de-li miei occhi per-la-sua uista.
[3] et-pero-mi uenne uolontade di-dire anche parole parlan do a-lei et-dissi questo sonecto la-quale comincia. Colore d-amore. ed-e-piano sanza dividerlo per-la-sua precedente ra gione./
[4]
COlore d-amore et-di-pieta sembianti |
non preser mai cosi mirabilmente. |
Viso di-donne per-ueder souente |
occhi-gentili o-dolorosi pianti. |
Come lo-uostro qualora dauanti/ |
uidetiui la-mia labia dolente. |
Si-che per-uoi mi uen cosa a-la-mente/ |
ch-io temo forte ne-lo cor se-scianti. |
[5]
Io non posso tener li-occhi distructi |
che-non riguardin uoi molte fiate. |
per desiderio de-pianger ch-elli anno. |
Et uoi cresceste si-lor uolontate |
che de-la-uoglia si-consumar tutti/ |
ma lagrimar dinanzi a-uoi non sanno. |
[Capitolo 26]
[1] §Io uenni a-tanto per-la-uista di-questa donna che-li-miei occhi si cominciaro a dilectare troppo di uederla. onde ** molte uolte me-ne crucciaua nel mio core et-aueamene per-uile assai.
[2] Onde piu uolte biastemaua la-uanitate de-li-occhi miei. et-dicea loro nel-mio pensero. or-uoi solauate fare piange(re) chi uedea la-uostra dolorosa condictione et ora-pere che uoi uolliate dementi carlo per questa donna che ui mira** che-non mira uoi se-non in quanto le pesa de-la gloriosa donna di-cui piange(re) solete. ma quanto potete faite ch-io la-ui-pur remenbrero molto spesso/ maladecti occhi che mai se-non poco de-po la-morte non-de uerrebero le uostre lagrime aue(re) restate.
[3] e-quando fra-me medesimo cosi auea detto a-li-miei occhi et li-suspiri m-asaliua no grandissimi et angosciosi. Et
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