Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNM  [c. 49v]

[c. 49va]accio che-questa bataglia che io auea
meco non-rimanesse saputa pur dal
misero che-la-sententia propuosi di-fare
un sonecto et-di-conprendere in-esso que
sta orribile condictione et-dissi questo
sonecto. lo-quale comincia. L-amaro
lagrimare. etd-a-due parti. [4] Nella prima
parlo a-li occhi miei si-come parlaua
lo-mio core in-me medesimo. Nella
seconda rimuouo alcuna dubita
tione manifestando chi-e che cusi parla.
et-comincia questa parte quiui. Co
si dice. [5] Potrebbe bene ancora riceue(re)
piu divisione ma-sariano indarno pero
ch-e manifesto la-precedente ragione**

[6]  L-Amaro lagrimare che-uoi-fa ceste |
o occhi miei cosi lunga stagione. |
faceuan lagrimar l-altre persone |
de-la-pieta si-come uoi uedeste. |
[7]  Ora mi par che uoi l-obliereste |
s-i fosse dal-mio lato si fellone. |
Ch-io non-ue desturbasse ogne cagione |
me(m)brandoui colei che-uoi piangeste. |
[8]  La-uostra uanita mi fa pensare |
e-spauentami si-ch-io temo forte |
del-uiso d-una donna che-ui mira. |
Voi non deuestre mai se-non per-morte |
la uostra donna ch-e morta obliare |
Cosi dice-l-mio core et-poi suspira. |
[Capitolo 27]  [1] §Recomi la-uista di questa donna
in si-nuoua condictione che molte
Volte ne-pensaua si-come di-persona
che troppo mi piacesse. et pensaua di
lei cosi. Questa donna e una donna
gentile bella giouane et-sauia e
apparita forse per uolontade d-amore
accio che -la-mia-uita si-riposi. et-molte
Volte pensaua piu amorosamente
tanto che-lo-cuore consentia in lui.
cioe nel suo ragionare. [2] et-quando
auea consentito cio et-io-mi-ripensa
ua si-come da-la-ragione mosso **
[c. 49vb] e-dicea fra-mi medesimo. De-che pensero
e questo che in cosi uile modo uole con
solare me et non mi lascia quasi altro
pensare. [3] Poi si-releuaua uno altro
pensero et dicea a-me. or-tu se-stato in
tanta tribulatione perche non uuoli
tu retrare ^^te^ da-tanta amaritudine **
tu uedi ke-questo e-uno sperimento
d-amore che-ne recha li-disiri d-amore di
nanzi et e mosso da cosi gentile par
ti com-e quella de-li occhi de-la-donna
che tanto pietosa ci s-ae mostrata. [4] onde
io auendo cusi piu uolte con battuto
in-me medesimo. Ancora ne-uollia
dire alquante parole. Et pero che la
bataglia dei-pensieri uenceano co
loro che per lei parlauano mi-parue che
si-conuenisse di-parlare a-llei. et-dissi
questo sonecto lo-quale comincia.
Gentile pensero. et dico gentile in quan
to ragionaua di-gentile donna.
che per altro era uilissimo. [5] In questo
sonecto foe due parti di-me. secondo
che-li-miei pensieri erano divisi. L-una
parte chiamo core cioe-l-apetito. l-altra
chiamo anima cioe la-ragione et-dico
como l-uno dice co-l-altro. et-che-degno
sia di-chiamare l-apetito core et-la ra
gione anima. assai e-manifesto a
coloro a-cui mi piace che-cio-sia aperto.
[6] Vero e-che nel precedente sonecto io
fo la parte del-core con(tra) quella de-li-occhi.
e-cio pare contrario di-quello che-io
dico nel presente. et pero dico che iui
lo-core anche intendo per-lo apetito. pero
che-magiure desiderio era lo-mio ancora
di ricordarmi da-la gentilissima don
na mia che-dividero costei auegna
che alcuno apetito n-auesse gia ma
legero parea. onde appare che-l-uno
decto non-e con traro de-l-altro. [7] Questo
sonecto a-tre-parti ne-la prima co
mincio a-dire a-questa donna come




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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