Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNM  [c. 39r]

[c. 39ra] pensamenti quatro mi pare/ che io-go(m)
borassero piu lo-riposo de-la-uita. [2] L-uno
de-li-quali era questo bona e-la signoria
d-amore pero che trahe lo intendimento
del-suo fedele ^^d^a tucte le uile cose.
[3] L-altro era questo. non bona e-la segnori
a d-amore pero che quanto lo-suo fedele
piu fede li-porta tanto piu graui et
dolorosi punti li-conuene passare.
[4] L-altro era questo. lo-nome d-amore e
si-dolce a-udire che-impossible mi
pare che-la-sua propria operatione sia ne
le piu cose altro che dolce con-cio sia
cosa che li-nomi seguitino le-nomi
nate cose si-come e-scripto. §Nomina
sunt consequentia rerum. [5] Lo-quarto
era questo. Lla-donna per-cui amore te ^istrin
^ge cosi non-e come l-altre donne che
legieramente si-muoua del suo core.
[6] Et ciascuno mi-conbattea tanto che
mi facea stare quasi come colui che
non sa per-qual uia pigli lo-suo camino
et-che uole andare et-non-sa onde se(n)
uada et-se-io pensaua de-uole(re) cercare una
comune uia di-costoro cioe la-oue
tutti s-acordassero questa uia era molto
inimica uerso me. cioe di chiamare et
di-metermi ne-le-braccia de la-pieta. [7] Et
in-questo stato dimorando mi-giun
se uolontade de-scriuerne parole ri
mate. et-dissene alora questo sonec
to. lo-quale comincia. tucti li-miei.

[8]  TVcti li-miei pensieri parlan d-amore/ |
et-anno in-loro si-gran-uarietate. |
Ch-altro mi fa-uoler sua podestade/ |
altro fosse ragiona il suo ualolore. |
Altro sperando m-aporta dolçore/ |
altro pianger mi-fa-spesse fiade. |
Et sol s-acordano in-cherer pietate/ |
tremando de-paura che e-nel-core. |
[9]  Ond-io non-so da-quale matera prenda/ |
e-uorrei dire et-non-so ch-io mi-dica/ |
[c. 39rb] cosi mi-trouo in-amorosa erranza. |
Et se-con tutti uoi fare acordanza/ |
conuenemi chiamare la-mia nemica/ |
madonna la-pieta che-mi-defenda/ |
[10] §Questo sonecto in quatro parti si
puo divide(re) ne-la prima dico et soppon
go
che-tutti li-miei penseri son d-a
more. ne-la seconda dico che-sono
diversi e-narro la loro diversitade. ne
la terça dico in che tutti pare che s-acor
dino. ne-la-quarta dico che uolendo
dire d-amore non so da-quale pigli-ma
tera et-se-la-uoglio piliare da-tutti con
uene che chiami la-mia inimica
madonna la-pieta. Et dico madonna
quasi per desdegno modo di parlare. La
seconda parte comincia quiui. Et
anno i-lloro. La terça quiui. Et sol s-a
cordano. La-quarta quiui. Ond-io non.
[Capitolo 7]  [1] §Apresso la battagla de-li diversi pen
seri auenne che questa gentilissima
uenne in-parte oue molte donne
gentile erano adunate. a-la-quale
parte io fui condutto per-amica persona
credendosi fare a-me grande piacere
in-quanto mi memaua la-oue-tanto
donne mostrauano le-loro beleççe.
[2] Onde io quasi non sapiendo a-che fo
si menato et-fidandomi ne-la-persona
la quale un suo amico a-le-stramita
de de la uita condotto auea. dissi
a-lui perche-semo noi-uenuti a-queste
donne. Allora quelli mi dissi per fare
si-ch-elle siano dignamente seruite. [3] et
lo-uero e-che adunate quiui erano
a-la compagnia d-una gentile donna
che-disposata era lo-giorno. Et pero se
condo l-usança de-la sopradetta cittade
conuenia che-le-facessero compagnia
nel primo sede(re) a-la-mensa che-faccea
ne-la-magione del-suo nouello spo
so. si-che io credendomi fare piace(re)




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
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