VNTo [c. 38r]
perch-io ui ueggio andar sença atto uile? |
[10]
Et se-uenite da-tanta pie tate? |
piacciaui di ristar qui meco alquanto? |
et cheche sia di>e< lei nol-mi-celate? |
Io ueggio gli-occhi uostri che anno pianto? |
et-ueg gioui uenir si sfigurate? |
che-l cor mi triema di-uederne tanto; |
[11] § Voi che-portate et-c. (etera)[lacuna meccanica] sonecto si divide in due parti. nella prima [lacuna meccanica] et dimando queste [lacuna meccanica] uengono da-llei dicen do loro che io il credo [lacuna meccanica] che tornano ingentilite nella .ij. le priego [lacuna meccanica] mi dicano di lei la .ij. comincia quiui. et se uenite.
[12]
SE tu colui ch-ai tractato souente? |
di nostra donna [testo illeggibile] parlando
ad noi? |
tu risomigli alla uoce ben lui? |
ma la figura ne [testo illeggibile] d-altra gente? |
[13]
de perche piangi tu si coralmente? |
[testo illeggibile] pie ta uenire altrui? |
[testo illeggibile] pianger lei che tu non puoi? |
punc to celar la dolorosa mente? |
[14]
Lascia piangere ad noi et triste andare? |
[testo illeggibile] fa peccato chi mai ne conforta? |
che nel suo pianto l-udimo parlare? |
[15]
Ella a nel-uiso la-pieta si scorta? |
che qual l-auesse uoluta [testo illeggibile] |
saria dinançi a-llei caduta morta; |
[16] § Se-tu colui et-c. (etera) questo sonecto a .iiij. parti secondo che .iiij. modi di-parlare ebbero in loro le-donne per cui rispondo et pero che so so di sopra assai manifesti non m-intra metto di narrare la-sententia delle parti. et pero le distinguo solamente la .ij. comincia quiui de-perche piange la .iij. lascia piangere. la .iiij. ell-a nel-uiso
[Capitolo 14]
[1] Appresso cio per pochi di aduenne che in alcuna parte della mia persona mi giunse una dolorosa infermita onde io continua mente soffersi per molti di amarissima pena la-quale mi condu sse ad tanta deboleça che-mi conuenia stare come coloro li-qua li non si possono muouere.
[2] Io dico che nel nono giorno senten domi io dolere quasi intollerabilemente ad me uenne uno pensiero il quale era della mia donna.
[3] et-quando ebbi pensato alquanto di-lei et [testo illeggibile] ritornai pensando alla mia deboletta uita et ueggendo come leggiero era il suo durare ancora che-sano fossi cominciai ad piangnere fra me medesimo di tanta mi seria. onde sospirando forte dicea fra me medesimo/ di ne cessita conuiene che la-gentilissima beatrice alcuna uolta si muoia
[4] et pero mi-giunse un si forte smarrimento che-io chi usi gli-occhi et cominciai ad trauagliare come farneticha per sona/ et-ad ymaginare in questo modo/ che-nel cominciamen to dello errare che fece la mia fantasia apparuero ad-me certi uisi di-donne scapigliate/ che-mmi diceano tu pur morrai et poi dopo queste donne m-apparuero certi uisi diversi et horribili ad uedere li-quali mi diceuano tu se morto.
[5] Chosi cominciando ad errare la mia fantasia uen ni ad quello che io non sapeua oue-io mi fossi et-uedere mi parea donne andare scapigliate piagnendo per la uia ma rauigliosamente triste/ et pareami uedere lo sole obscura re/ si-che le stelle si mostrauano di colore che mi faceua
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