Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
backforward

VNTo  [c. 39vbis]

come se fosse una cosa per-se et non solamente sustantia intelligentia ma
si-come fosse sustantia corporale la qual cosa secondo la-uerita e fal
sa che-amore non e per-se si-come sustantia ma e uno accidente in su
stantia [2] et-che-io dica di-lui come fosse corpo ancora come se-fosse
huomo appare per-tre cose che io dico di-lui. Dico che il uidi uenire.
onde con-cio sia cosa che il uenire dica moto locale et-localmente
mobile per-se secondo il filosofo sia solamente corpo/ appare che-io
pongha amore esser corpo. Dico anche di-lui che egli ridea et an
che che parlaua le-quali cose paiono essere propie dell-uomo/ et spe
tialmente essere risibile/ et pero appare che io ponga lui essere hu
omo. [3] Ad-cotale cosa dichiarare secondo che-e buono al-presente
prima e da intendere che-anticamente non erano dicitori d-a
more in lingua uolgare ançi erano dicitori d-amore certi poe
ti in lingua latina tra noi dico/ auegna forse che tra altra gen
te adivenisse et adivegna ancora si-come in grecia non uolgari
ma lecterati poeti queste cose tractauano/ [4] et non e molto nume
ro d-anni passati che apparirono questi poeti uolgari. che dire
per-rima in uolgare tanto e quanto dire per uersi in-latino secondo al
cuna proportione? et segno che-sia piccolo tempo et? se-uolemo guar
dare in-lingua d-ocho et lingua di si noi non trouiamo cose dec
te ançi il presente tempo per .cl. anni [5] et-la-cagione perche alquan
ti grossi ebbero fama di-sapere dire e che-quasi furon gli primi
in-lingua di si. [6] et il primo che comincio a-dire si-come poeta uolgare
si-mosse pero che uolle fare intendere le-sue parole a donna alla-qua
le era malageuole intendere li-uersi latini. Et questo e contra-co
loro che-rimano sopra altra materia che-amorosa/ con-cio-sia-cosa
che cotale modo di-parlare fosse dal principio trouato per dire d-a
more. [7] Onde con-cio-sia cosa che alli poeti sia conceduta maggiore
licentia di-parlare che alli prosaici dictatori/ et-questi dicitori per
rima non sieno altro che-poeti uolgari degno et ragioneuole e
che-a-lloro sia maggiore licentia largita di-parlare/ che-ad gli al
tri parlatori uolgari onde se-alcuna figura o colore recthorico
e-conceduto alli poeti e conceduto agli rimatori. [8] Dunque se-noi ue
demo che li poeti anno parlato alle cose inanimate si-come se a
uessero senso o ragione et factele parlare insieme/ et non solamen
te cose uere ma cose non uere/ cio e che-detto anno di cose le quali




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT