Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
backforward

VNTo  [c. 40r]

non sono che parlano/ et-decto che-molti accideti parlano si-come se
fossero sustantie et huomini? degno e lo dicitore per rima di-fa
re il simigliante/ ma non sença ragione alcuna ma con ragione
la quale poscia sia possibile d-aprire per prosa. [9] Che-li-poeti abbia
no cosi parlato come decto e appare per Virgilio il quale dice
che Iuno/ cioe una dea nemica delli troyani parlo ad Eolo
signore delli uenti quiui nel-primo dello EneydaEole namque
tibi et che-questo signore le-rispuose quiuituus ó regina quid
optes. Explorare labor michi iussa capescere fas est. Per questo me
desimo poeta parla la-cosa che non e animata alle cose anima
te nel secondo dello Eneyda quiuiDardanide duri. Per-lucano
parla la-cosa animata alla cosa inanimata quiui. Multum
roma tu debes ciuilibus armis. Per Oratio parla-l-uomo alla-sua
sciença medesima si come ad altra persona et non solamente sono
parole d-oratio ma dicele quasi medio del-buono homero quiui
nella sua poetriaDic michi musa uirum. Per Ouidio parla amore
si come se-fosse >cosa sensata<persona humana nel- principio del-libro
ch-a nome remedio d-amorequiui. Bella michi uideo bella paran
tur ait. Et per questo puote essere manifesto ad chi dubita in alcu
na parte di-questo mio libello. [10] Et accio che-non ne pigli alcuna
baldança persona grossa dico che ne i-poeti parlano cosi sença
ragione ne quegli che-rimano deono parlare cosi non auen
do alcuno ragionamento in-loro di-quello che-dicono pero che-gran
de uergognia sarebbe ad colui che-rimasse cose sotto uesta di
figura o di-colore recthorico/ et-domandato non-sapesse-denudare
le-sue parole da-cotale uesta in guisa che-auessero uerace inten
dimento. Et questo mio primo amico et io ne-sapemo bene
di-quegli che cosi rimano stoltamente.
[Capitolo 17]  [1] QVesta gentilissima donna di cui ragionato e nelle prece
denti parole uenne in-tanta gratia delle genti che quando
passaua per uia le-persone correuano per uedere lei onde mirabile
letitia me-ne giugnea et-quando ella fosse presso d-alcuno tan
ta honesta uenia nel cuore di-quello che egli non ardiva di-le
uare gli-occhi ne-di-rispondere al suo saluto/ et-di-questo molti
si come experti mi-potrebbono testimoniare ad chi nol-credesse
[2] ella coronata et uestita d-umilita/ s-andaua/ nulla gloria mo




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT