Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNTo  [c. 42v]

[13]  Dannomi angoscia li-sospiri forte? | quando il-pensiero nella mente gra
ue? | mi-reca quella che-m-a-l-cor diviso? | Et spesse fiate pensando
alla morte? | me-ne-uiene un disio tanto soaue? | che-mmi tramuta
lo-color nel-uiso? | [14]  Et quando lo -nmaginar mi-uien ben fiso? | giunge
mi tanta pena d-ogni parte? | ch-io mi riscuoto per dolor ch-io sento? |
et-si facto divento? | che dalle-genti uergognia mi parte? | poscia
piangendo sol nel-mio lamento? | Chiamo beatrice et dicohor
se-tu morta? | et mentre ch-io la chiamo mi conforta? |
[15]  Pianger di-doglia et sospirar d-angoscia? | mi-strugge il core ouun
que sol mi-trouo? | si-che-nne-ncrescerebbe ad chi m-udisse? | Et quale
e stata la-mia-uita poscia? | che-la-mia-donna ando nel secol nuouo? |
lingua non e che-dicer lo-sapesse? | [16]  Et pero donne mie pur ch-io uo
lesse? | non ui-saprei io dir ben quel ch-io sono? | si mi fa trauagliar
l-acerba uita? | la-quale e si inuilita? | che-ogni uom par mi-dicaio
t-abandono? | ueggendo la-mia labbia tramortita? | Ma-qual ch-io
sia la-mia donna sel-uede? | et io ne-spero ancor da-llei merçede? |
[17]  Pietosa mia cançone hor-ua piangendo? | et ritruoua le-donne et le
donçelle? | ad cui le-tue sorelle? | erano usate di portar letitia? | et
tu che se figliuola di-tristitia? | uatten disconsolata a-star con elle;  |
[Capitolo 21]  [1] POi che-detta fu questa cançone si uenne ad me uno il-quale
secondo li-gradi della amista e amico ad me in mediatamen
te dopo il-primo/ et questi fu tanto distretto di-sanguinita con
questa gloriosa che-nullo piu presso l-era. [2] et poi che fu meco ad
ragionare mi prego che-io gli-douessi dire alcuna cosa per una
donna che s-era morta et simulaua sue parole accio che paresse
che-dicesse d-una altra la-quale morta era certamente/ Onde io
accorgendomi che-questi diceua solo per questa benedetta dissi di
fare cio che-mmi domandaua il suo priego. [3] Onde poi pensando a
cio proposi di-fare uno sonetto nel-quale io mi-lamentassi alquanto
et-di-darlo ad-questo mio amico accio che-paresse che-per-lui l-aues
si facto et dissi allora questo sonetto. Venite a intendere et-c. (etera)
[4] § Venite et-c. (etera) questo
sonecto a due parti. nel
la prima chiamo li fe
deli d-amore che-m-in
tendano. nella .ij. nar
ro della mia misera
conditione. la .ij. comin
cia quiui. li-quali di
sconsolati.

[5]  VEnite a-ntender li-sospiri miei? | o cor gentili che-pietail-di
sia? | li-quai disconsolati uanno uia? | et s-e non fosser di-dolor
morrei? | pero che-gli-occhi mi-sarebber rei? | molte fiate piu ch-io
non uorria? | lasso di-pianger si la-donna mia? | ch-io sfogarei il-cor
piangendo lei? | [6]  Voi udirete lor-chiamar souente? | la-mia-don




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT