Beatrice
Edizione semi diplomatica 
 
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VNTo  [c. 31v]

te parole della sua morte in guiderdone di-cio che-alcuna-fiata
l-aueua ueduta con la mia donna. [3] et-di-cio tocchai alcuna cosa
nell-ultima parte delle parole. che-io ne dissi si-come appare
manifestamente ad chi lo intende. Et dissi allora-questi due so
netti de-quali comincia il primo. Piangete amanti. et il secondo. Morte*[crudele ~ 
*uillana];

[4]  PIangete amanti poi che piange amore? | udendo qual cagi
on lui fa plorare? | [5]  amor sente a pieta donne chiamare? |
mostrando amaro duol per gli-occhi fore? | perche-uillana mor
te in-gentil core? | a messo il-suo crudele adoperare? | gua
stando cio ch-al-mondo e da-lodare? | in-gentil donna fuora de
l-onore? | [6]  Vdite quanto amor le-fece orança? | ch-i-l-uidi
lamentare in forma uera? | soura la-morta ymagine aduenen
te? | Et riguardaua uer-lo ciel souente? | oue l-alma gentil
gia locata era? | che donna fu di-si ghaia sembiança;  |
[7] § Piangete et c. (etera) questo pri
mo sonecto a .iij. parti nel
la prima chiamo et solli
cito li-fedeli d-amore a
piagnere et-dico che lo se
gnore loro piagne e di
co udendo la-cagione per
che-piagne accio che s-ac
concino piu ad-ascoltar
mi. nella .ij. narro la ca
gione. nella .iij. parlo d-al
cuno honore che-amore
fece ad questa donna la seconda
parte comincia quiui amor
sente. la .iij. quiui audite


[8]  MOrte uillana et-di pieta nemica? | di-dolor madre anti
ca? | giudicio in contastabile grauoso? | poi ch-ai data
materia al cor doglioso? | ond-io uado pensoso? | dite biasmar
la-lingua s-afatica? | [9]  et se di-gratia ti uo far mendica? | conuien
si che-io dica? | lo-tuo fallir d-ogni torto tortoso? | non per che alla
gente sia nascoso? | ma per farne cruccioso? | chi d-amor per in
nançi si nutrica? | [10]  Dal secolo ai partita cortesia? | et cio
che -n-donna e da pregiar uertute? | in ghaia giouentute? |
distructa ai l-amorosa leggiadria? | Piu non uo disco
urir qual donna sia? | che per-le propieta sue conosciute? |
[11]  [testo illeggibile] non merta salute? | non speri mai d-auer sua compagnia;  |
[12] § Morte uillana et-c. (etera) questo sonetto
si-divide in .iiij. parti nella prima parte
chiamo la-morte per-certi suoi nomi
propij. nella .ij. parlando di-lei dico-la
cagione perche-io mi mouo ad biasima
rla. nella .iij. la uitupero. nella .iiij. mi
uolgo ad parlare ad indiffinita persona
aduegna che quanto al-mio-intendimento
sia-diffinita. la .ij. comincia quiui poi
ch-ai data. la .iij. quiui. et-s-io di-gratia. la
.iiij. quiui chi non merta salute.
[Capitolo 4]  [1] Appresso la morte di questa donna alquanti di aduenne
cosa per la quale mi conuenne partire della sopra detta
citta et andare uerso quelle parti doue era la-gentile don
na ch-era stata mia difesa/ auegna che non tanto fosse lon
tano lo termine del mio andare quanto ella era [2] et tutto
che-io fossi alla compagnia di-molti quanto alla uista l-anda
re mi dispiacea si che quasi li sospiri non poteano disfogare
l-angoscia che il cuore sentia pero che io mi delungaua da la
mia beatitudine [3] et pero lo dolcissimo signore il quale mi sign
oreggiaua per-la uertu della gentilissima donna nella mia
ymaginatione apparue come peregrino leggermente uestito




Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell'Arte Medievale e Moderna
CIBIT