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ad intendere quello che-il suo salutare in me uirtuosamente operaua**
[4] Dico che quando ella appariua da-parte alcuna per la-sperança de-la mirabile salute nullo nemico mi-rimanea/ ançi mi giugnea una fiamma di-carita la-quale mi-facea perdonare ad chiunque m-aues se offeso/ et chi allora m-auesse dimandato di-cosa alcuna la mia risponsione sarebbe stata solamente amore/ con uiso uestito d-umil ta/
[5] et quando ella fosse alquanto proximana al salutare/ uno spirito d-amore distrugendo tutti gli-altri spiriti sensitiui/ pingeua fuori li-deboletti spiriti del uiso/ et-dicea loro andate ad honorare la-donna uostra. et-egli si rimanea nel-luogo loro. et-chi auesse uoluto conoscere amore fare lo-potea mirando il tremare de gli-occhi miei.
[6] Et quando questa gentilissima salute salutaua non che amore fosse tal meço che-potesse obumbrare ad me la in tollerabile >salute< beatitudine/ ma egli quasi per souerchio di dol ceça divenia tale che lo mio corpo lo-quale era tutto allora sotto il suo reggimento molte uolte si mouea come cosa graue inani mata.
[7] Si che appare manifestamente che nelle sue salute habita ua la-mia beatitudine. La quale molte uolte passaua et redun daua la-mia capacitade.
[8] Hora tornando al proposito dico che-poi che-la-mia beatitudine mi fu negata mi-giunse tanto dolore che partitomi dalle genti in solingha parte andai ad bagnare la terra d-amarissime lagrime.
[9] Et poi che alquanto mi fu sollenato questo lacrimare/ misimi nella mia camera la oue-io potea lamentarmi sença essere udito/ et quiui chiamando misericordia alla-donna della cortesia/ et dicendo amore aiuta il-tuo fedele m-adormentai come uno pargoletto battuto lagrimando.
[10] Ad uenne quasi nel meço del-mio dormire che-mi parue uedere >un geo<nella mia-camera lungo me sedere uno giouane uestito di bianchissime uestimenta et pensando molto quanto alla uista sua mi raguardaua la oue io giacea. et-quando m-auea guarda to alquanto pareami che sospirando mi chiamasse et-diceami que ste parole. Filij mi tempus est ut pretermictantur simulacra nostra.
[11] Allo ra mi parea che-io il conoscessi pero che-mi chiamaua cosi come assai fiate nelli miei sonni m-auea gia chiamato/ et raguardan dolo >/< paruemi che piangesse pietosamente/ et parea che attendes se da me alcuna parola. onde io assicurandomi cominciai a-parlare
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